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La nuova Giunta di Milano

Written by Giuseppe Sala.

Giuseppe SalaArticolo di Repubblica.

Il sindaco Sala annuncia la sua squadra durante una conferenza stampa da Palazzo Marino: "Penso sia una giunta equilibrata". "C'è equilibrio tra le forze politiche a mio sostegno: sei assessori del pd, due della lista Beppe Sala sindaco, due riformisti, uno Verdi e due tecnici". "La prima giunta si terrà già mercoledì per partire a spron battuto".
Aveva promesso una giunta in tempi record, Beppe Sala. E così sarà. Cinque giorni dopo aver festeggiato quella che ha definito una "vittoria storica", il sindaco è pronto ad annunciare la squadra che dovrà costruire con lui la Milano olimpica del 2026. Una formazione che verrà schierata in campo già oggi. E su cui, dopo un dialogo con la coalizione passato anche da momenti di tensione con un Pd forte del 33 per cento guadagnato nelle urne, è stato lui ad avere l'ultima parola.
Perché, è stato il messaggio inviato a partiti e aspiranti, "io ascolto tutti, ma i milanesi hanno la garanzia di avere un sindaco che decide in maniera indipendente e con la sua testa". Qualche fibrillazione c'è stata. A cominciare dal caso di Mr preferenze, Pierfrancesco Maran. Che alla fine ha accettato di rientrare in giunta occupandosi principalmente della Casa e, nell’ottica della città a 15 minuti, il piano quartieri.
Un fronte strategico quello della casa per il Comune, a cominciare dal dossier che Palazzo Marino vorrebbe aprire con la Regione per creare un'unica società che gestisca gli alloggi popolari oggi divisi tra Mm e Aler. È attorno al ruolo di Maran che in questi ultimi giorni si è giocato più di uno scampolo della partita e si è consumato uno scontro con il Pd, schierato a difesa del suo uomo più votato.
Non solo. Uno dei nodi principali da sciogliere ha riguardato la competenza sull'urbanistica che proprio Maran ha dovuto cedere. Il nuovo assessore alla rigenerazione urbana è a Giancarlo Tancredi, un dirigente del Comune.
La volontà, come ha spiegato più volte lo stesso Sala, di giocare con Regione due partite ritenute fondamentali, è evidente nella stessa dicitura di un altro assessorato di peso. L’ex presidente del Consiglio Comunale Lamberto Bertolè (Pd) si occuperà di Welfare e Salute, in chiave di sanità di territorio. E qui, la sfida con Palazzo Lombardia si consuma attorno alla declinazione nei quartieri delle case di comunità destinate ad accogliere i servizi socio-sanitari.
E allora si ritorna allo schema: dodici assessori, la metà donne. E si ritorna ai pesi interni alla coalizione che - è stato un altro punto di attrito - il Pd ha difeso: sei caselle saranno occupate da candidati dem, due dalla civica di Sala, una dai Riformisti, una dai Verdi, con due jolly del sindaco.
La vice è ancora Anna Scavuzzo, che non si occuperà più di Sicurezza e tornerà a seguire l'istruzione. L'erede di Roberto Tasca al Bilancio, invece, è Emmanuel Conte, il capolista della lista del sindaco ed ex presidente proprio della commissione Bilancio. E poi la Cultura, con uno "straniero" che, in realtà, è uno di casa a queste latitudini: Tommaso Sacchi infatti, arriva da Firenze, dove svolge lo stesso ruolo nella giunta di Dario Nardella (i due tra l'altro in queste ore sono insieme in missione all'Expo di Dubai), ma è milanese e all'assessorato alla Cultura aveva già lavorato ai tempi di Stefano Boeri.
La seconda capolista di Sala, Martina Riva, a Giovani, Sport e Turismo un'altra dem. Gaia Romani (Pd) probabilmente sarà chiamata a seguire Servizi civici. Alla verde Elena Grandi Ambiente e verde. Per i Riformisti la renziana Alessia Cappello ha vinto il derby interno con Giulia Pastorella di Azione: sarà lei, la coordinatrice milanese di Italia Viva, a occuparsi di Lavoro.
E poi le sorprese dell’ultimo minuto: l’ex assessore alla Mobilità Marco Granelli riesce a spuntarla e rientra in squadra come responsabile della Sicurezza, una delega che aveva avuto con Giuliano Pisapia. Ancora in casa Pd, Arianna Censi diventa assessora alla Mobilità.
Sala ha parlato a lungo con i giornalisti toccando molti temi di politica. "Ho chiesto al Pd una lista di nomi non chiusi - spiega - nel senso di non immaginare questo di qua questo di là perché questo è un esercizio che volevo fare io". "Non ho ritenuto di privarmi della capacità di Granelli e Maran, ma è solo una scelta mia". "L'altra volta l'accusa era di fare un monocolore Pd, oggi forse è anche sotto rappresentato, ma ha avuto un risultato significativo".
"Alcuni assessorati sono più delicati, quello all'Urbanistica, siamo nella fortunata situazione di avere grandi interessi immobiliari, li vogliamo stimolare. A Granelli viene affidato un compito delicato. E chiaro che i crimini sono in diminuzione, ma siano usciti dalla pandemia un po' agitati, quindi io ho tanti stimoli dai cittadini sul tema della notte. Anche solo assumere 500 vigili, è un'operazione mai fatta, ma ha un suo livello di delicatezza. A Elena Grandi chiedo di lavorare con decisione, ma essendo vicino alla famiglia dei Verdi europei, credo che ci sia aspettativa globale di fare un passo avanti rispetto alla trasformazione ecologica".
"Io se sogno una cosa - aggiunge - chiedo una formula con la Regione per trovarne una giusta sulle case popolari. I fondi Pnrr saranno una grande opportunità sull'edilizia popolare".
"Martedì - annuncia infine - andrò a Roma e farò il giro ai ministeri. Chiedo che il governo faccia la sua parte, con la velocità nell'assegnazione di questi fondi. La prima cosa da fare è fare chiarezza per cosa potrà rappresentare il Pnrr per Milano per i prossimi 5 anni".

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