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Cosa cambia con le riforme della Giustizia

Written by Franco Mirabelli.

Franco Mirabelli Intervento di Franco Mirabelli

Grazie al PNRR vengono assunti 23mila giovani laureati per migliorare l’organizzazione degli uffici giudiziari e smaltire gli arretrati.
16500 dei nuovi assunti lavoreranno negli UFFICI DEL PROCESSO che affiancheranno i magistrati consentendogli di concentrare il proprio lavoro sulla definizione delle sentenze.
Sempre utilizzando i fondi del PNRR si investono 140 milioni per la DIGITALIZZAZIONE, per consentire di accelerare i procedimenti anche utilizzando notifiche e trasferimenti di atti per via telematica.
RIFORMA DEL PROCESSO PENALE
Si stabiliscono TEMPI CERTI PER LE FASI PROCESSUALI: è ammessa una sola proroga di sei mesi per le indagini preliminari ,che devono durare 1 anno per la generalità dei delitti e 1 anno e 6 mesi per i reati più gravi), resta la prescrizione per il primo grado di giudizio, dopo il primo grado si prevede 2 anni per l’appello e 1 anno per la cassazione dopo di che scatterebbe l’improcedibilità, per reati gravi il giudice può chiedere una proroga che non avrà limiti per i reati di mafia, terrorismo e traffico di droga.
saranno ampliate le cause di INAPPELLABILITÀ.
Per ridurre il numero dei processi è prevista l’estensione del PATTEGGIAMENTO e della NON PUNIBILITÀ PER LA TENUITÀ DEL FATTO per i reati che prevedono una pena il cui minimo non supera i due anni.
Si interviene per ampliare l’ambito di applicazione delle PENE ALTERNATIVE al carcere: messa alla prova, semilibertà, detenzione domiciliare e lavori di pubblica utilità; applicabili entro il limite di 4 anni di pena inflitta.
Attenzione alle vittime e introduzione di percorsi di GIUSTIZIA RIPARATIVA.
RIFORMA DEL PROCESSO CIVILE: centrale l’UFFICIO DEL PROCESSO per smaltire oltre tre milioni di cause arretrate.
ACCELLERAZIONE del processo valorizzando la prima udienza e semplificandole procedure.
Incentivazione dei procedimenti alternativi ai processi per ridurre gli stessi: ci saranno incentivi fiscali per chi ricorre alla MEDIAZIONE e vengono rafforzati gli istituti dell’ARBITRATO e della NEGOZIAZIONE ASSISTITA.
Si istituisce, presso il ministero, la BANCA DATI SULLE ASTE GIUDIZIARIE per monitorare chi vi partecipa, la provenienza dei finanziamenti e intervenire nel caso si evidenzino forme di riciclaggio.
Si delega il governo a istituire entro il 2024 il TRIBUNALE DELLA FAMIGLIA unificando i diversi procedimenti che la riguardano.

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