Cosa cambia con le riforme della Giustizia

Grazie al PNRR vengono assunti 23mila giovani laureati per migliorare l’organizzazione degli uffici giudiziari e smaltire gli arretrati.
16500 dei nuovi assunti lavoreranno negli UFFICI DEL PROCESSO che affiancheranno i magistrati consentendogli di concentrare il proprio lavoro sulla definizione delle sentenze.
Sempre utilizzando i fondi del PNRR si investono 140 milioni per la DIGITALIZZAZIONE, per consentire di accelerare i procedimenti anche utilizzando notifiche e trasferimenti di atti per via telematica.
RIFORMA DEL PROCESSO PENALE
Si stabiliscono TEMPI CERTI PER LE FASI PROCESSUALI: è ammessa una sola proroga di sei mesi per le indagini preliminari ,che devono durare 1 anno per la generalità dei delitti e 1 anno e 6 mesi per i reati più gravi), resta la prescrizione per il primo grado di giudizio, dopo il primo grado si prevede 2 anni per l’appello e 1 anno per la cassazione dopo di che scatterebbe l’improcedibilità, per reati gravi il giudice può chiedere una proroga che non avrà limiti per i reati di mafia, terrorismo e traffico di droga.
saranno ampliate le cause di INAPPELLABILITÀ.
Per ridurre il numero dei processi è prevista l’estensione del PATTEGGIAMENTO e della NON PUNIBILITÀ PER LA TENUITÀ DEL FATTO per i reati che prevedono una pena il cui minimo non supera i due anni.
Si interviene per ampliare l’ambito di applicazione delle PENE ALTERNATIVE al carcere: messa alla prova, semilibertà, detenzione domiciliare e lavori di pubblica utilità; applicabili entro il limite di 4 anni di pena inflitta.
Attenzione alle vittime e introduzione di percorsi di GIUSTIZIA RIPARATIVA.
RIFORMA DEL PROCESSO CIVILE: centrale l’UFFICIO DEL PROCESSO per smaltire oltre tre milioni di cause arretrate.
ACCELLERAZIONE del processo valorizzando la prima udienza e semplificandole procedure.
Incentivazione dei procedimenti alternativi ai processi per ridurre gli stessi: ci saranno incentivi fiscali per chi ricorre alla MEDIAZIONE e vengono rafforzati gli istituti dell’ARBITRATO e della NEGOZIAZIONE ASSISTITA.
Si istituisce, presso il ministero, la BANCA DATI SULLE ASTE GIUDIZIARIE per monitorare chi vi partecipa, la provenienza dei finanziamenti e intervenire nel caso si evidenzino forme di riciclaggio.
Si delega il governo a istituire entro il 2024 il TRIBUNALE DELLA FAMIGLIA unificando i diversi procedimenti che la riguardano.
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