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Nelle nostre scuole basta con la didattica a distanza

Written by Beatrice Uguccioni.

Beatrice UguccioniArticolo di Beatrice Uguccioni pubblicato dal mensile Zona Nove.

Su questo ultimo numero prima della pausa estiva vorrei sinteticamente soffermarmi su alcune decisioni assunte in Consiglio Comunale e poi fare un focus sulla scuola e la sua ripresa a settembre. Nel mese di luglio abbiamo promosso e approvato un ordine del giorno con cui abbiamo indicato interventi su cui concentrare i 41 milioni di euro dell’avanzo di Bilancio con l’obiettivo di sostenere le persone e le categorie sociali ed economiche maggiormente colpite dalla pandemia. Una serie di misure per contrastare la povertà grazie a un adeguato sostegno al reddito e mitigare l’emergenza abitativa, anche allargando la quota di indigenti per le assegnazioni S.A.P. (Servizi Abitativi Pubblici), risorse per potenziare i servizi socio-sanitari (in particolare minori e anziani), formare e ricollocare i lavoratori più colpiti dalla pandemia (specialmente donne e giovani), incrementare l’assistenza alle persone con disabilità, rimborsare alle famiglie le rette di frequenza dei servizi all’infanzia e di refezione sospesi durante la pandemia.
E ancora: aiuti anche per le attività che realizzano grandi eventi, cancellazione dei mesi di affitto per le realtà non commerciali e sportive in concessione negli immobili del Comune. Uno degli interventi più importanti riguarda la TARI che, come già annunciato, per tutto il 2021 sarà dimezzata per le attività colpite da lockdown, e il potenziamento degli sconti per le utenze domestiche più fragili. E infine interventi a sostegno della ripresa in sicurezza di tutti i servizi scolastici, in particolare post scuola dei nidi e delle scuole d’infanzia. Veniamo dunque alla scuola: lo scrivo con grande rispetto per gli scienziati e i medici che in questi mesi ci hanno accompagnato con la loro professionalità e competenza: immaginare che nelle scuole a settembre si ricominci con le stesse misure adottate finora, è da irresponsabili e sconsiderati. Che senso ha parlare ancora di didattica a distanza mentre vediamo stadi e piazze piene? Il pericolo è la scuola? No la scuola è un servizio essenziale, è una priorità e abbiamo visto in questi quasi due anni quali siano state le conseguenze delle chiusure soprattutto sugli adolescenti. Ce lo hanno detto medici, psicologi, neuropsichiatri: sono aumentati i suicidi, gli atti di autolesionismo, i disagi mentali. Adesso basta! Non possono pagare sempre i più “piccoli”, occorre ingegnarsi per fare qualche passo spedito in più. Troppo comodo ritirarsi nella didattica a distanza. Non possiamo più permettercelo.

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