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Non disperdiamo strumenti legislativi fondamentali nella guerra alle mafie

Written by Alessandro Del Corno.

Alessandro Del CornoArticolo di Alessandro Del Corno.

Il magistrato Alfonso Sabella giustamente ricordava che, grazie ai collaboratori di giustizia, fu sequestrato e smantellato dopo la metà degli novanta, un vero e proprio arsenale da guerra alla mafia corleonese, costituito da decine e decine lancia missili, da un numero impressionante di granate, da più di 400 fucili d’ assalto automatici ed una quantità enorme di tritolo.
Insomma un potenziale devastante, in grado tranquillamente e su scala ancora più ampia, di proseguire la guerra allo Stato e che era già costata tanti morti innocenti.
Che dire? Diciamo pure che l’abolizione dell’ergastolo ostativo per i mafiosi irriducibili, la possibile rivisitazione della legge sui collaboratori, per non parlare di una sempre tensione in alcuni ambiti “umanitari” per eliminare il 41 bis dell’Ordinanento penitenziario, cioè il carcere duro per evitare collegamenti con l’organizzazione esterna, sono purtroppo messaggi molto pericolosi che rischiano di farci compiere dei passi indietro inquietanti nella guerra alla mafia, pardon, nella guerre alle mafie.
Si tratta invece di conservare e rafforzare ancor di più gli strumenti di cui sopra, sempre se vogliamo anche da questo punto di vista attivare un “Piano di Resilienza” sempre più incisivo contro la criminalità organizzata.