La situazione in Ufficio di Presidenza della Commissione Giustizia

Non c’è stata discussione nell’Ufficio di Presidenza della Commissione Giustizia. Abbiamo ribadito la proposta fatta da PD, M5S, Autonomie, Italia Viva e LEU di incardinare il disegno di legge Zan, già approvato alla Camera dei Deputati.
La discussione, al momento, riguarda il se possiamo discuterne.
Tutti i disegni di legge di cui ha parlato Pillon sono già stati incardinati e hanno già un Relatore.
Noi stiamo discutendo sulla possibilità di incominciare una discussione in Commissione su un progetto di legge già votato alla Camera dei Deputati.
Di fronte a questa richiesta, c’è la posizione assolutamente legittima della Lega, che dichiara di non voler neanche aprire la discussione; c’è la posizione nuova di Forza Italia che, invece, invita ad aprire la discussione e c’è una posizione lesiva delle regole fondamentali del funzionamento del Parlamento da parte del Presidente della Commissione Giustizia che, di fronte ad una richiesta e alla necessità di decidere e di votare, esercita una sorta di potere di veto rispetto alla possibilità di avanzare.
La Conferenza dei Capigruppo prenderà le proprie decisioni ma non ha nulla a che fare con quello che è il compito di un Presidente, il quale deve prendere atto della situazione che c’è in Commissione, delle richieste che fanno i Gruppi parlamentari in Commissione e, sulla base di questo, esercitare il suo ruolo, cioè fare decidere e, se non c’è l’unanimità, si vota.
Noi ci aspettiamo questo.
Se non succederà presto, ci rivolgeremo al Presidente del Senato, non alla Conferenza dei Capigruppo.
Il Presidente della Commissione Giustizia non ha neanche preso atto del fatto che non c’è l’accordo e ha dichiarato di non voler affrontare la questione fino a quando non ci sarà un accordo.
È evidente, quindi, che questo consente alla Lega di esercitare un diritto di veto rispetto a tutte le altre forze politiche della maggioranza.
Credo che si stia caricando di un valore ideologico una vicenda che riguarda la difesa dei diritti civili fondamentali, negando addirittura la possibilità di poter aprire la discussione su questo tema.
Io credo che sia grave e ancora più grave è il porre questioni in termini ricattatori rispetto alla tenuta della maggioranza di Governo.
Questa maggioranza si è fondata su altro - il Recovery Plan, la lotta alla pandemia, la gestione dei vaccini, la ripresa economica - e sicuramente i temi come quello dei diritti civili non sono alla base dell’accordo di maggioranza ma c’è un percorso tutto parlamentare e francamente porre ricatti all’interno della maggioranza di Governo è inaccettabile.
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