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Gestione della pandemia e della campagna vaccinazione nel nostro Paese

Written by Alessandro Del Corno.

Alessandro Del CornoArticolo di Alessandro Del Corno.

A distanza di un anno da quando iniziò a scatenarsi il covid 19 dopo la Cina anche nel nostro Paese per divenire poi un fenomeno planetario, abbiamo ormai molti dati sui quali fare delle riflessioni rispetto a come è andata in Italia.
Certo, si può scegliere se fare le riflessioni animate dal sempre vivo spirito esaustivamente propagandistico e di parte, o attraverso una lettura obiettiva e senza sconti per nessuno.
Data la tragedia ancora in corso, io m’iscrivo alla seconda categoria, purtroppo sempre meno numerosa in questo povero Paese e difatti si vedono i “risultati”.
Di conseguenza possiamo senz’altro affermare che la pandemia che ci ha sorpreso completamente alle “spalle” a fine febbraio 2020, si è riusciti a contenerla sul piano nazionale nonostante l’ecatombe in Lombardia ed in altri Regioni del nord, con il provvidenziale lockdown totale.
Certo sin da subito si è constatato un certo attivismo completamente fuori luogo dei sedicenti governatori soprattutto leghisti e di destra che rispondevano non tanto ad un disegno nazionale, ma a quello particolare in salsa politica, tra l’altro con livelli di efficienza bassissime soprattutto in Lombardia e facendo preludere al cortocircuito Stato-Regioni affermatosi sempre di più e con esiti disastrosi.
Poi illudendosi che la “nottata era passata”, con il corollario di sempre vive tesi negazioniste ed aperturiste che lucravano sulla misera propaganda, si è arrivati inopinatamente alle aperture generalizzate del settembre scorso che ha determinato la rimpennata del contagio che ci ha portati alla seconda ondata e che sostanzialmente non si è più posta sotto controllo.
Seconda ondata che non è stata prevenuta e gestita con il rigore che necessitava ed anche il sistema a colori rispetto ad altri Paesi europei ha mostrato drammaticamente la corda nel contrastare un virus con il quale non si può convivere e che ci ha portati dritti dritti alla terza nella quale siamo ancora tragicamente immersi.
Siamo quindi giunti alla campagna vaccinazione tanto agognata e che al netto delle disfunzioni europee in materia contrattuale ed alle inadempienze delle case farmaceutiche, ha palesato almeno fino ad oggi dei limiti e dei ritardi drammatici soprattutto sull’affermazione e sulla esecutività di un piano che vaccinasse in linea assolutamente prioritaria dopo il personale sanitario gli over 80enni e le categorie fragilissime, cosa platealmente disattesa, con la conseguenza inevitabile di un elevato numero di morti e di un sovraccarico insostenibile degli ospedali.
Purtroppo dopo un anno abbiamo il triste primato in Europa del numero di morti rispetto al numero della popolazione e questo non è stato un accidente della storia, ma di un articolazione repubblicana nel potere statuale e regionale che non è stato in grado nel suo complesso almeno fino ad ora, di contrastare in modo energico un nemico mortale che non ci ha dato tregua e che anche per le nostre disfunzioni e propagande sterili, ha avuto fin “troppo pascolo”.
Concludendo non voglio certo minimizzare sulle grandi ricadute economiche e sociali che non hanno certo avuto quella risposta in termini di sostegno che necessitava, ma che sarebbero state certamente ridotte se avessimo avuto, almeno dal settembre scorso decisioni tempestive nel contenimento del contagio e con una efficiente campagna di vaccinazione soprattutto rispetto agli anziani ed alle categorie fragilissime, beffate dalla campagna vaccinale da una miriade di categorie che non dovevano avere, con una rotta legislativa inequivocabile che purtroppo ad oggi è clamorosamente mancata, la vaccinazione rispetto ai più esposti. Ciò ha consentito alle singole Regioni di vaccinare secondo curiose priorità.
Dobbiamo avere il dovere morale della parresia quindi della verità, solo così potremmo riscattarci da una notte che è scesa improvvisamente e drammaticamente su noi tutti e che ha posto a nudo tutte le problematiche che come Paese nel suo complesso non si è riusciti e non si è voluto affrontare negli ultimi 30 anni.
Tra l’altro, senza riforme incisive e strutturali avremmo anche grossi problemi con la gestione del Recovery fund.
L’importante è esserne consci, ma purtroppo per usare un sano realismo non sono molto ottimista.
Spero tanto di sbagliarmi!