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Sulla sanità maggioranza regionale deve andare da psichiatra

Written by Carlo Borghetti.

Carlo BorghettiIntervista a cura di Fabio Massa pubblicata da Affaritaliani
Consigliere Borghetti, si continua a discutere di questa riforma sanitaria, che pare un po’ una via crucis. Il ministro Lorenzin addirittura la boccia…
Guardi, io riparto da quel che aveva detto Stefano Carugo proprio al suo giornale: che la maggioranza aveva bisogno di riunirsi in un convento per partorire una riforma condivisa. Io dico che invece hanno bisogno di uno psichiatra. O di uno dei mille psicologi che vogliono assumere.
Perché?
Elenchiamo i fatti. All vigilia di Natale approvano un progetto di legge. Dopo la pausa natalizia c’è l’avvio di questo progetto di riforma in commissione Sanità e scopriamo che non c’è conformità con il regolamento regionale. Poi c’è uno stop in commissione. Poi c’è una relazione tecnico economica che spunta dal nulla. Insomma, tanto caos.

Che cosa è questa storia degli psicologi?
La nuova legge prevede uno psicologo ogni mille abitanti. In Lombardia siamo circa 10 milioni. Noi non siamo contrari al fatto che si possa curare il disagio anche psicologico, ma bisognerebbe sapere come li paghiamo, questi professionisti. In un momento in cui c’è il blocco del turnover, lasciano la casa la gente negli ospedali, questa legge propone l’assunzione di centinaia di psicologi. Possiamo almeno sapere se c’è una valutazione economica alla base?
Torniamo ai “fatti” che stava elencando.
Dopo due giorni dallo stop la giunta riapprova quel testo, con tanto di relazione tecnica dicendo che tutto è sostenibile. Intanto Ncd si astiene in giunta, e quindi il problema politico è conclamato. In più ci sono vari testi tra Nuovo Centrodestra, Forza Italia, Lega Nord. Cioè, è un caos completo.
In tutto questo che cosa sta facendo il Pd?
Noi abbiamo chiesto che la legge si faccia nel luogo deputato, ovvero in Commissione. Il presidente di commissione Rizzi non si capisce quanti tavoli vuole avviare. E soprattutto se questi tavoli svuotano di senso la commissione. La verità è che Maroni e Rizzi stanno lavorando da soli, senza guardare la commissione e senza guardare in faccia neppure i loro alleati. Ma può mai essere la riforma più importante che questo consiglio regionale può varare debba essere affrontata così?
Quindi, il Pd è contro.
E’ contro questo metodo, non tout court sulla riforma. Perché sul piano dei contenuti Rizzi ha accolto molte delle nostre istanze. Addirittura c’è la proposta dell’assessorato unico, che siamo stati i primi ad avanzare, e che Fi osteggia. La fusione del concetto di sanità e di famiglia porta non solo al risparmio di una poltrona, ma anche e soprattutto all’emendamento di un errore di Formigoni, che “staccò” le due competenze.
La proposta alla Lega qual è?
Andiamo in commissione, facciamo le audizioni, non perdiamo tempo ma facciamo le cose bene. Noi non vogliamo fare come Ncd che vuole tirare in lungo la riforma per non farla. Ma non vogliamo testi di legge raffazzonati o con dentro errori macroscopici.

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