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Sognare

Written by Mariapia Garavaglia.

Mariapia GaravagliaArticolo di Mariapia Garavaglia.

“Se si sogna da soli, è solo un sogno. Se si sogna insieme, è la realtà che comincia”. E’ una espressione nota, un proverbio africano, che non trova riscontro nel ‘libro dei sogni’ come spesso è bollata la legge finanziaria. Purtroppo quella approvata a fine anno non ha nulla di sogni, perché secondo il severo giudizio dell’Ufficio parlamentare di bilancio è “un coacervo di misure senza disegno”. Tra l’altro esige 176 decreti per attuarla! Se non si decidono tempi certi per emanare i decreti, pena poteri sostitutivi, sarà ulteriormente certificata la incapacità di governo.
Chi ha ricostruito l’Italia, ha fatto sognare gli Italiani: piano casa, riforma agraria, lotta all’analfabetismo, cassa del mezzogiorno, potenziamento IRI, CEE, cioè il sogno dell’ Europa unita...
Oggi, purtroppo a causa di Covid, invece che attraverso un processo politico consapevole, l’Europa ha l’occasione di perfezionare il percorso verso una integrazione più efficace ancora con strumenti più di emergenza che di scelta politica. Contrariamente alla crisi finanziaria del 2008, in cui prevalsero i criteri economici, di bilancio, l’Europa ha riscoperto la fattività del sogno originario dei padri fondatori, facendo prevalere valori comuni e dei cittadini. Nella ritrovata solidarietà l’Italia ottiene 209 miliardi di euro (dei quali 80 a fondo perduto) per la rinascita dopo la pandemia e accade che si discutano tra le forze politiche le modalità di distribuzione invece delle priorità condivise - fra tutte - perché c’è di mezzo l’interesse del popolo italiano e perché l’attuazione degli interventi, che dovranno essere realizzati, esigeranno un certo numero di anni che travalicheranno la durata di un governo e di maggioranze che si alternassero.
Accanto a questa problematica di non poco conto, l’attuale Parlamento ha ulteriormente complicato il rapporto con gli elettori, dei quali è sempre più difficile recuperare la fiducia. I cittadini elettori vorrebbero poter scegliere i loro rappresentanti ma dopo il taglio dei parlamentari si sono, per ora, soltanto approvati i nuovi collegi. Interessa molto di più SOGNARE come collegare i collegi ai candidati. Non si sente aria di legge elettorale e se non ci saranno riflessioni sul cosiddetto rosatellum gli esiti di una prossima tornata elettorale sono fotografati nell’attuale parlamento e nella giravolta di maggioranze realizzate. Il Parlamento è diventato afono, accettando un harakiri inimmaginabile per chi amasse e difendesse le istituzioni; e il bicameralismo si è rivelato inutile. E sembra davvero una ridicola concessione (perché?) il voto ai diciottenni per il Senato.
La stabilità esigita nell’immediato futuro sarebbe garantita da una legge elettorale che consentisse - come da tempo immemorabile si grida inutilmente - che la sera dello spoglio delle schede si sappia chi governerà...
Maggioritario o soglia del 5% per evitare che col proporzionale puro i piccoli gruppi siano causa di sciagurato trasformismo. Ma essendo chiaro che non sara’ questa la scelta, ottima allora rimane la legge Mattarella che, con la riduzione dei parlamentari, rafforza il governo.
Lo stile dei governanti è schiena diritta - il Presidente Mattarella lo ricorda parlando in piedi- e profonda consapevolezza delle proprie responsabilità. Ci sono esempi - che rimpiangiamo?- di politici che sapevano leggere il presente per far intravvedere il futuro. È che bisogna conoscere le lezioni del passato!
Ci fanno sognare quei giovani come le ragazzine premi Nobel - Greta e Malala- che propongono ai governi progetti forti.
La politica ambientale - Green economy - non può che essere una priorità per il Recovery plan meglio detto, opportunamente, Next generation eu.
La cura dell’ambiente interseca la ricerca e la prevenzione della salute.
Anche le grandi infrastrutture possono promuovere ricerca ed economia circolare. Sud, sud, sud! Se il Sud non è la priorità tra le priorità non ci sarà sviluppo per l’intero paese e rimarrà un freno anche per l’Europa. Il famoso ponte sullo stretto finalmente potrebbe essere realizzato e quanto alla sicurezza degli appalti e della esecuzione un grande Paese saprebbe come provvedere!
La digitalizzazione, di nuovo, è un enorme occasione di ricerca e di infrastrutturazione delle istituzioni scolastiche, universitarie, culturali e dei sistemi di protezione della salute.
Lavoro! Diritto e dovere per partecipare al progresso civile ed economico del Paese come dichiara la Costituzione. Gli ambiti citati sono eccezionali strumenti per organizzare una pluralità di attività che siano allineate alle novità in continua evoluzione del mercato, quanto a nuove produzioni e nuovi consumi.
La ripartenza economica e sociale del Paese deve coinvolgere i cittadini e perciò la politica affidi, a ciascuno per la sua parte, grande responsabilità. Il presidente della Repubblica ha chiesto coesione, serietà, collaborazione e senso del dovere. Non significa rinunciare alle proprie idee, alla necessaria dialettica politica, piuttosto lavorare tutti per il miglior impiego di così tante risorse per la rinascita. I vantaggi di parte sono illusori, perché mostrano presto la corda. Una obiettiva unità di intenti può ricreare fiducia, che è un bene prezioso anche in termini economici. Un bene anche per recuperare l’attenzione dei cittadini alla politica . Per uscire migliori dalla crisi. Sarebbe una beffa, e per di più pericolosa, l’esortazione “Unititi ce la faremo” se fosse accompagnata da una grande delusione.
Obama, ricordando il New Deal di Roosvelt, ricorda che quel presidente si era preoccupato “di trasmettere sicurezza e fiducia e convincere l’opinione pubblica che il governo sapeva come gestire la situazione. E sapeva che in tempi di crisi le persone hanno bisogno di una narrazione capace di dare un senso alla loro sofferenza”.
La pandemia ha creato difficoltà, procurato sofferenze, aumentato le diseguaglianze: senza coesione nell’affrontarle potrebbero sorgere ulteriori gravi problemi sociali.
Siamo il Paese cha fa parte del gruppo di testa fra i più avanzati (G7) e quest’anno presediamo il G20: un po’ di autostima! Siamo i secondi manifatturieri in Europa, i primi per siti Unesco ecc,ecc.
La politica deve richiamare e onorare i cittadini, essendo alla altezza dei suoi primati.
Dimostri di saper sognare (ho qualche dubbio) ma almeno coltivi la speranza, compito speciale della politica, come esorta papa Francesco: “la speranza è audace, sa guardare oltre la comodità personale, le piccole sicurezze e compensazioni che restringono l’orizzonte, per aprirsi a grandi ideali che rendono la vita bella e dignitosa”.
“È il tempo dei costruttori ”(Mattarella). Rinasceremo.