Risoluzione sul rafforzamento dei contratti di fiume

Si discute domani in commissione Ambiente della Camera la risoluzione per impegnare il Governo ad un’evoluzione attuativa dei Contratti di Fiume, a partire dall’assegnazione di un ruolo specifico all’interno della nuova programmazione europea 2021-2027 e del piano di riparto dei fondi del Recovery Fund.
I Contratti di Fiume sono riconosciuti a tutti gli effetti come strumenti di attuazione delle politiche di difesa del suolo, di tutela e valorizzazione delle risorse idriche e dei territori. Le ultime vicende di cronaca con disastri, esondazioni, vittime rendono ancora più evidente e necessario, anche a fronte del cambiamento climatico, un rafforzamento dei Contratti di Fiume anche alla luce dei nuovi programmi comunitari, rafforzando l’azione dell’Osservatorio nazionale dei contratti di fiume costituitosi presso il ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare.
Fiumi, laghi e zone umide sono ambienti naturali in cui hanno luogo importanti servizi ecosistemici ed economici, pertanto la loro tutela e così come la loro corretta gestione sono fondamentali per garantire l’uso sostenibile delle acque, creare sicurezza dal dissesto, buona economia e nuova occupazione.
In commissione Ambiente alla Camera è stata incardinata la proposta di risoluzione a prima firma di Chiara Braga (Pd) - ma sottoscritta anche esponenti M5s e delle minoranze linguistiche - sul rafforzamento dei contratti di fiume. La risoluzione impegna il Governo "ad adottare le iniziative di competenza per inserire i contratti di fiume nel quadro delle politiche di sostegno delle amministrazioni coinvolte nell'attuazione dei progetti green proposti dal ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare per accedere anche ai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza meramente amministrativa e settoriale e di produrre programmi d'azione partecipati nei territori e, per questo, maggiormente efficaci, promuovendo progetti innovativi e integrati con priorità ad infrastrutture 'verdi' e 'blu', finalizzate al ripristino della naturalità dei bacini idrici italiani, al fine di migliorarne la qualità e lo stato ecologico, garantendo la tutela degli ecosistemi e della biodiversità, e ridurre il rischio idraulico". Si chiede anche di "adottare le iniziative di competenza per inserire i contratti di fiume nell'Accordo di partenariato e nei programmi operativi oggetto della nuova programmazione 2021-2027, garantendo la coerenza con i piani e i programmi di gestione a livello di bacino idrografico e un adeguato supporto finanziario ai processi e ai programmi d'azione"; e di "promuovere anche attraverso i contratti di fiume, in collaborazione con le regioni e le autorità di distretto, interventi di manutenzione idraulica che mirino al mantenimento delle caratteristiche naturali dell'alveo, salvaguardando la varietà e la molteplicità delle biocenosi riparie, difendendo le funzioni biologiche del corso d'acqua e degli ecosistemi ripariali e tutelando le zone umide perialveali e perifluviali, quali i boschi ripariali e tutti quegli habitat appartenenti all'ecosistema fluviale".
Per seguire l'attività di Chiara Braga: sito web - pagina facebook