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Il futuro di Cascina Sella Nuova

Written by Rosario Pantaleo.

Rosario PantaleoArticolo di Rosario Pantaleo pubblicato da Pd Milano 7.

Con Determina Dirigenziale del 2 Luglio 2020 l’Area Pianificazione Tematica e Valorizzazione Aree del Comune di Milano ha certificato l’aggiudicazione definitiva della concessione in diritto di superficie per 40 anni della Cascina Sella Nuova, sita al civico 34 della medesima via. Tale determinazione giunge alla conclusione del percorso che è stato avviato con un Bando Pubblico vinto dalla associazione “Thara Rothas” di Milano. A partire dall’aggiudicazione definitiva il vincitore del bando dovrà prendere in carico la cascina entro 30 giorni e procedere alla sua messa in sicurezza.
Entro 150 giorni l’aggiudicataria dovrà presentare il progetto di recupero edilizio, quello di rifunzionalizzazione dell’edificio nella sua interezza e quanto necessario per sostenere e dimostrare la fattibilità economica dell’operazione.
A seguito della consegna, verifica ed accettazione da parte dell’Amministrazione comunale di quanto indicato, si procederà alla stipula della Convenzione tra le parti. Entro 90 giorni dall’approvazione del progetto complessivo di recupero edilizio sarà sottoscritta la concessione del diritto di superficie. Da quel momento l’aggiudicatario dovrà provvedere alla manutenzione straordinaria dell’immobile e dell’area pertinenziale connessa.
Si ricorda che la cascina Sella Nuova ha una superficie coperta di circa 2.630 mq. Con un cortile interno di 2.175 mq. Essendo la Cascina sottoposta a vincolo di interesse storico, il progetto di recupero dovrà essere sottoposto all’attenzione della Soprintendenza.
Il complesso della Cascina affonda le sue radici nel lontano 1346 e le fonti storiche lo riconducono alla proprietà di Gian Galeazzo Visconti (in precedenza la proprietà era della famiglia Torriani). Dal catasto teresiano si evince che la proprietà è giunta alla famiglia dei conti Archinto. Nell’ottocento la cascina passa di proprietà alla famiglia Bagatti Valsecchi che portarono l’imponente camino dell’epoca rinascimentale lì presente nella loro casa-museo di via Santo Spirito dove tutt’ora dimora. Nel tempo la cascina perderà la sua attività agricola (anche se chi scrive ricorda che ancora a metà degli anni ’60 vi era la presenza di bovini (oltre che di abbondanti galline da uova…) a causa dell’imponente sviluppo edilizio circostante tanto che quando la stessa verrà espropriata dal Consorzio Intercomunale Milanese per l’Edilizia Popolare si pensava che dopo l’abbattimento nell’area dovesse sorgere un nuovo insediamento residenziale. Ma così non fu e nel 1982 il complesso venne acquistato dal Comune di Milano senza che si desse però corso ad interventi di riqualificazione (a parte quelli di restauro e consolidamento avvenuti negli anni più per evitare crolli di strutture (in particolare tetti) che altro.
A cavallo tra gli anni ’90 e ’00 venne presentato un progetto di riqualificazione che coinvolgeva l’amministrazione comunale e realtà operanti sul territorio ma non ebbe il seguito sperato e da quei giorni tutto è rimasto immutato (salvo il degrado non fosse altro per cause naturali e temporali).
Nel Bando di gara per la concessione del diritto di superficie sono definiti i punti cardine delle aspettative del Comune considerando le funzioni pubbliche e quelle private ammissibili.
Tra le funzioni pubbliche che l’amministrazione ritiene possano esservi insediate si segnalano i servizi sociali per giovani, disabili, anziani, minori, attività di artigianato, centri aggregativi e polivalenti, nidi, scuole, ostelli, residenze per studenti, mercati ortofrutticoli, centri sportivi, strutture ospedaliere ed infermieristiche, centri culturali. Per le funzioni private vengono segnalate come ammissibili quelle capaci di generare reddito per sostenere l’attività di recupero, messa in sicurezza e riqualificazione dell’edificio e dell’area nel suo complesso.
Il progetto è stato illustrato in maniera esauriente presso Cascina Linterno, il 26 Settembre alle ore 10, con i progettisti dell’Associazione Thara Rotas vincitrice del bando. Un’ottima occasione per conoscere il futuro di questo luogo antico al fine di leggere meglio il futuro, per il coinvolgimento e ricaduta sulla cittadinanza.