Regione Lombardia in grave ritardo sulla cassa in deroga

Il problema, senza fare il caso specifico, era stato accennato anche dal premier Giuseppe Conte nella conferenza stampa di domenica sera, durante l’illustrazione del Dpcm sulla Fase 2. I numeri sono sul sito dell’INPS. Bisogna considerare che per la cassa in deroga, a differenza della Cassa Integrazione ordinaria, le domande passano attraverso le Regioni e non direttamente dall’istituto di previdenza.
Questi i numeri più aggiornati: la Lombardia ha iniziato a inviare le domande provenienti dalle aziende all’INPS il 21 aprile, Veneto ed Emilia il 10, il Lazio il 2. Un ritardo che incide sui tempi di pagamento ai lavoratori: oggi la Lombardia ha inviato 8.009 domande, di cui sono andate in pagamento 40 per 63 lavoratori; il Veneto ne ha inviate 23.068, e ne sono già andate in pagamento 1.887, per 3.676 lavoratori; l’Emilia Romagna ne ha inviate poco meno della Lombardia, 7.939, ma essendo arrivate prima ne sono già state pagate 807, per 2.059 lavoratori;il Lazio, arrivato prima di tutti, ne ha inviate 30.875 e ne sono già state pagate 2.921 per 6.044 lavoratori.
Fanno peggio della Lombardia solo tre regioni: il Molise con 27 domande in pagamento, l’Abruzzo con 17, la Sardegna con 0.
“Ci sono tantissimi lavoratori lombardi in cassa integrazione - spiega il consigliere regionale del PD Giuseppe Villani - che per ottenere il sussidio deciso dal Governo devono andare in banca a chiedere che gli venga anticipato. E questa volta nessuno può dare la colpa a Roma, perché la responsabilità è della Regione, che sta tardando moltissimo a mandare le richieste all’INPS. Vedere la Regione Lombardia in fondo alla classifica, davanti solo ad Abruzzo, Molise e Sardegna, fa impressione. Quali sono i problemi? Lo chiediamo da settimane, ma non ci danno una risposta. Sappiamo che la procedura richiesta dalla Regione è molto complessa, farraginosa e onerosa per le aziende, ma nonostante questo i consulenti del lavoro hanno presentato più di 60mila domande. Evidentemente nessuno in Regione ha pensato di rinforzare un settore che deve affrontare una ondata impressionante di richieste. È stato un grave errore e lo stanno pagando i lavoratori lombardi.”
Per seguire l'attività di Giuseppe Villani: Pagina Facebook