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I nuovi poveri bussano alle mense

Written by Vanity Fair.

MilanoArticolo pubblicato da Vanity Fair.

Per i beni alimentari la richiesta è dal 20 al 50% in più e sono migliaia le persone che per la prima volta si sono rivolte alla Caritas chiedendo aiuto anche per il pagamento delle utenze e dell’affitto. I dati sulla povertà li racconta Don Andrea La Regina, responsabile macroprogetti per Caritas Italiana e il suo racconta coincide con quanti ogni giorno affrontano l’emergenza economica e sociale derivata dall’epidemia.
«Ci sono le difficoltà di gruppi di persone che vivevano già in condizioni di impoverimento e che, dopo questa crisi, sono sprofondate nella povertà», spiega Don Andrea La Regina, «Hanno bisogno di beni alimentari, ma anche del pagamento delle bollette, dei soldi per l’affitto e per gli strumenti della didattica a distanza dei figli. Sono famiglie, sono anziani che non possono provvedere alle spese mediche e personali».
Caritas Italiana, insieme al Forum Disuguaglianze Diversità e all’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile ha proposto al governo un piano per una protezione sociale universale che accompagni questa e le fasi successive dell’emergenza. L’ipotesi è quella di un reddito di emergenza per le famiglie e di un sostegno per il lavoro autonomo che prosegua fino alla fine dell’estate.
«Le istituzioni, con i nuovi provvedimenti cercano di raggiungere tutti, ma restano degli invisibili, gli ultimi degli ultimi perché senza fissa dimora, perché hanno perso il lavoro che era saltuario o in nero. L’obiettivo è anche un progetto di inclusione: il sostegno psicologico e il disbrigo della burocrazia» aggiunge, «Bisogna riscoprire la logica del dono. Ciascuno cittadino può aprire gli occhi sulla povertà della persona che ha accanto attraverso le Caritas diocesane. Si può contribuire per attività specifiche».
È una povertà che tocca dieci milioni di italiani. Da Nord a Sud, nelle grandi periferie più che nei piccoli borghi dove esiste una solidarietà di vicinato. In difficoltà sono le famiglie che non hanno potuto accumulare risparmio, quelle che vivono delle entrate in questo momento bloccate. Ci sono i lavoratori irregolari, quelli con contratti a termine, le badanti non in regola.
«Siamo molto preoccupati perché c’è un’emergenza sociale che si somma a quella sanitaria», afferma Giovanni Bruno, Presidente della Fondazione Banco Alimentare Onlus, «In questo momento siamo impegnati a sostenere più di 350.000 minori in Italia attraverso le oltre 7.500 strutture caritative territoriali convenzionate». Banco Alimentare ha il sostegno della Onlus Every Child is My Child in una raccolta fondi il cui ricavato verrà convertito in alimenti.