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Il futuro è in vecchi borghi

Written by Stefano Boeri.

Stefano Boeri "Mai come adesso ho visto a Milano tanti balconi verdi, e logge, terrazzi, perche' il balcone e' uno spazio vitale. Tutti hanno capito che il verde e' un tema importante" percio' "servirebbe quindi una campagna per facilitare la dispersione, e anche una ritrazione dall'urbano, per lasciare spazio ad altre specie viventi". In un'intervista a la Repubblica l'architetto Stefano Boeri, l'ideatore del "bosco verticale", grattacieli terrazzati e verdi, archistar di fama internazionale che progetta e costruisce in tutto il mondo dice che l'Italia "e' piena di borghi abbandonati, da salvare. Abbiamo un'occasione unica per farlo" e che la sua idea e' "un grande progetto nazionale" di riqualificazione di paesi e piccoli centri abbandonati. Secondo Boeri in seguito alla pandemia da Covid-19 "in Inghilterra gia' si prevede una grande spinta verso l'abbandono delle zone piu' densamente abitate" e questo "succedera' anche in Italia, chi ha una seconda casa ci si trasferira' - abbiamo ormai capito le potenzialita' del lavoro a distanza - o ci passera' periodi piu' lunghi.
Ma questo processo andra' governato" sottolinea l'architetto che per l'Italia fa anche un po' di conti: "Ci sono 5800 centri sotto i 5mila abitanti, e 2300 sono in stato di abbandono. Se le 14 aree metropolitane adottassero questi centri, con vantaggi fiscali e incentivi E gia' ci sono luoghi meravigliosi dove ti danno la casa in un centro storico a un euro, in Liguria, e lungo la dorsale appenninica" precisa. Per Boeri, dunque, questa esperienza pandemica "ci costringe e ci permette di ripensare tante cose" ma "uscire da questa tragedia senza capirne le concause, questo sarebbe un vero spreco", anche se - aggiunge - "naturalmente bisognera' evitare che la sorveglianza digitale e le barriere prevalgano sulle nostre vite". "Le concause" da comprendere sono pertanto "i dati sulle polveri sottili, che fanno paura" per cui "la fragilita' polmonare di chi vive in aree ad alta densita' di particolato, e' facilmente assimilabile al contagio" e pertanto d'ora in poi "nelle citta' serve un progetto che parta dalla riduzione forte delle auto, e quindi della sezione stradale, e un deciso passaggio all'elettrico, con incentivi, rottamazioni".

Intervista di Repubblica (file PDF)»