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Solidarietà ai carabinieri feriti

Written by Emanuele Fiano.

Emanuele FianoVideo di Emanuele Fiano alla Camera dei Deputati durante l'informativa del governo sulla sparatoria avvenuta il giorno del giuramento del Governo e intervista rilasciata a YouDem

Con la sparatoria di fronte a Palazzo Chigi, in contemporanea con il giuramento del nuovo governo, siamo di fronte ad un atto gravissimo e preoccupante.

Tutte le forze politiche, a prescindere dalla legittime contrapposizioni, devono insieme adoperarsi per abbassare i livelli di tensione che la crisi economica, sociale e istituzionale ha già alimentato. Auspichiamo che le forze dell’ordine riescano, nei tempi più brevi, a chiarire origini e motivazioni di ciò che è accaduto e dal Pd, la nostra massima vicinanza e solidarietà va ai carabinieri rimasti feriti nella sparatoria.

Dopo i fatti accaduti è indispensabile fermare le polemiche tra forze politiche. Abbassiamo quindi tutti il tono delle parole. In democrazia si può dissentire anche senza ricorrere a toni che, in un momento così delicato, rischiano di eccitare gli animi e la tensione già presente nel Paese. Lavoriamo tutti per poter dare al più presto quelle risposte che l’Italia chiede.  

Sono rimasto sconcertato per le parole con cui la capogruppo del M5S Roberta Lombardi oggi sul Corriere della Sera ha invano tentato di sminuire il gesto dell'onorevole Iannuzzi che ieri, durante il doveroso saluto dell'Assemblea ai Carabinieri feriti da Luigi Preiti e in generale alle Forze dell'ordine che ogni giorno garantiscono la sicurezza di tutti i cittadini, mettendo a rischio la propria incolumità, ha scelto di non alzarsi in piedi perché, stando a quanto detto dalla Lombardi, "pacifista". 

Si può essere pacifisti ma contemporaneamente sentire il dovere – come detto dal Presidente Letta – “di stringersi al brigadiere Giuseppe Giangrande, a sua figlia Martina, al carabiniere scelto Francesco Negri ed alla sua famiglia e più in generale all’Arma dei Carabinieri e a tutte le forze dell’ordine per il servizio continuo, silenzioso, encomiabile, spesso in condizioni disagiate, svolto nell’interesse della nazione in Italia e all’estero".

Le parole esternate oggi dal professor Becchi, considerato ideologo del Movimento 5 Stelle, che mettono in relazione il drammatico ferimento dei due carabinieri di fronte a Palazzo Chigi con la fiducia accordata al governo Letta, sono gravi ed inaccettabili. Chi dichiara, come Becchi, "può darsi anche che non ci sia alcuna correlazione tra le due cose, però..." utilizza, senza avere il coraggio di dirlo fino in fondo, le antiche categorie del sospetto e del complotto, alimentando ipotesi pericolosissime e assumendosi la responsabilità di fomentare tensione nel Paese. Il leader di M5S, Beppe Grillo, prenda le distanze da queste parole malate e con lui i rappresentanti parlamentari del loro movimento, altrimenti dovremmo pensare che anch'essi le condividano.