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Milano è in trincea e dobbiamo resistere

Written by Giuseppe Sala.

Giuseppe Sala "Per quanto ne so io, bisogna osservare ciò che è avvenuto in Cina. Per ora è l'unico punto di riferimento. Quindi, uno, per tirare su la testa servono almeno un paio di mesi. Due, c'è un tema di disponibilità dei posti letto negli ospedali e là ne hanno potuto costruire uno in un mese. Per questo sono solidale con le misure del governo. Se il limite è la capacità ricettiva ospedaliera, è bene fare di tutto per rallentare la diffusione dell'epidemia". Lo dichiara inun'intervista a Repubblica il sindaco di Milano Beppe Sala convinto che "non ha senso andare alla ricerca del paziente zero, perché probabilmente non ce n'è uno solo. Come dice la scienza tedesca, la possibilità che il coronavirus si ripresenti l'inverno prossimo è concreta". Per Sala non fa bene al Paese "la liturgia dell'annuncio dei numeri dei positivi": "se tutti i tecnici ci stanno dicendo che il numero da considerare è quello di chi ha bisogno della terapia intensiva, controlliamo quello".
Il primo cittadino guarda a Milano che è "la trincea che deve resistere, è fondamentale. Anch'io evito di stringere le mani, di frequentare posti molto affollati". "Personalmente vivo con una tranquillità non di facciata il coronavirus", ribadisce Sala ricordando che "ci vuole una prospettiva per uscire dalla crisi. E se non puoi attuarla adesso, devi averla in testa perché alla fine è la politica che ha il compito di indirizzare verso la speranza. E se non riesce a farlo in questi momenti, non riuscirà a farlo mai. Il settore privato mi preoccupa meno, gli imprenditori hanno capacità di reagire. La politica invece è lenta, spesso poco coraggiosa, ma nei momenti di crisi la gente guarda alle istituzioni. È un dovere ma anche un'occasione rimettere la politica al centro".

Intervista di Repubblica (File PDF)»

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