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Basta guardare al passato

Written by Marina Sereni.

Marina SereniProcedura di infrazione evitata. Bene. Come? Minori spese (leggi tagli) e maggiori entrate (leggi soprattutto fatturazione elettronica, introdotta dai precedenti governi). La più classica delle manovre correttive per 7,6 miliardi. Così Conte e Tria, mentre i due Vice premier si davano letteralmente alla macchia, più lontano possibile da Palazzo Chigi, si prendono la responsabilità di rispondere alle richieste europee per il 2019 e si impegnano a fare altrettanto per il 2020, senza ovviamente poter specificare troppo. Le autorità europee, saggiamente, accolgono con soddisfazione l’assestamento di bilancio ed evitano di dare a Salvini il pretesto per una rottura e magari per una campagna elettorale anticipata contro l’Europa, nella lista dei “nemici” del capo della Lega seconda solo alle Ong.
Tutto bene dunque? Certo che no, perché, nonostante il tentativo di distogliere l’attenzione mediatica sui temi cari alla propaganda di Salvini, la crescita langue, l’aumento dell’occupazione è debole e di bassa qualità, le crisi aziendali si moltiplicano e non si intravede all’orizzonte uno straccio di politica industriale ed economica. Se dunque sembra allontanarsi la possibilità di una crisi e di nuove elezioni politiche in autunno, non si diradano gli interrogativi sui principali temi economici e sociali. Sindacati e associazioni di impresa, non a caso, continuano a lanciare l’allarme.
Il nostro compito dunque è sempre più chiaro: certo continuare a denunciare dall’opposizione tutte le inadempienze e le scelte sbagliate del governo giallo-verde ma soprattutto cominciare a costruire una nostra agenda, alternativa a quella di Salvini & co. E coinvolgere in questo lavoro i territori, i lavoratori, gli imprenditori, gli intellettuali, gli amministratori locali, il mondo associativo. Il 13 luglio la nostra Assemblea Nazionale sarà l’occasione per impostare questo lavoro di medio periodo: tanto più Salvini e Di Maio nascondono i problemi reali del Paese – uno minacciando e sbraitando sull’immigrazione senza risolvere nulla, l’altro sventolando trionfalisticamente qualche statistica sull’occupazione senza vedere l’aumento delle richieste di Cassa integrazione e le 160 crisi aziendali sul suo tavolo – tanto più noi dobbiamo partire da lì, uscendo definitivamente dalla mera difesa di quanto abbiamo fatto con i nostri governi negli anni passati. Zingaretti è – deve essere – il segretario di una fase nuova della vita del Pd e del centrosinistra. Ecco il senso del “viaggio per l’Italia” che è iniziato qualche giorno fa in alcune aziende del casertano. Aziende che vanno bene e altre in cui i lavoratori lottano contro i licenziamenti, l’Italia che cresce e l’Italia che soffre. Dobbiamo essere capaci di indicare un cambiamento possibile, per sostenere chi produce e crea ricchezza e per proteggere chi fatica e vive nella precarietà e nell’insicurezza. Le proposte, le idee che dobbiamo mettere in campo per l’Italia debbono nascere da un confronto nuovo tra di noi e tra noi e la società italiana. Smettiamola di discutere con la testa rivolta al passato, facciamo tutti uno sforzo per guardare avanti. Colpisce, negativamente, che di fronte al cinismo e alle strumentalità quotidiane del Ministro dell’Interno sulla immigrazione, pure tra le nostre fila venga continuamente la voglia di tornare a dividersi sul passato. Ma basta! L’immigrazione è una questione epocale, richiede una nostra risposta strategica, davvero alternativa a quella fallimentare di Salvini. Possiamo andare oltre l’esperienza dei nostri governi o vogliamo rimanere inchiodati lì?
La nuova Segreteria, i Forum aperti, i responsabili dei Dipartimenti che saranno individuati nelle prossime settimane, i Segretari regionali e territoriali, gli amministratori locali, i Gruppi parlamentari: il Pd ha la possibilità, e la responsabilità, di rompere vecchie logiche, di aprire un dialogo vero con la società italiana, senza posizioni precostituite. Il Piano per l’Italia che abbiamo annunciato nelle scorse settimane indicando tre priorità – investimenti nella green economy, meno tasse sulle buste paga, scuola gratis per le famiglie meno abbienti – lo dobbiamo costruire chiamando tanti e tante a contribuire.
E forse se diventasse questa anche la palestra del pluralismo interno, in un rapporto proficuo con mondi sociali che si aspettano da noi delle risposte e che hanno voglia di dirci la loro, ne avrebbe beneficio tutto il Pd e il progetto politico di un nuovo centrosinistra, aperto, plurale, competitivo, da contrapporre alla destra sovranista di Salvini.
Infine. In Europa la linea di Salvini esce pesantemente sconfitta e l’Italia ridimensionata. Conte ha ubbidito al Capitano, contribuendo ad affossare la candidatura di Timmermans alla presidenza della Commissione, e temo molto che non sia stata una scelta lungimirante per gli interessi degli italiani. Vedremo nelle prossime ore per quanto riguarda il commissario italiano. Un’unica bellissima notizia: l’elezione del nostro David Sassoli a Presidente del Parlamento Europeo! Un grande orgoglio per noi e anche una responsabilità: provare a rappresentare in Europa quei tanti nostri concittadini che vogliono cambiare l’Europa e salvarla da chi – abbracciando un giorno Trump e il giorno dopo Putin – tentano di aggravarne la crisi e distruggerla.

Per seguire l'attività di Marina Sereni: sito web