Il Governo Lega-M5s ha fallito, dobbiamo costruire un progetto per il Paese

"Un anno fa avevo più paura, perché se il governo giallo-verde avesse avuto successo sarebbe stata dura. Invece quel modello politico racconta i problemi ma non li risolve, per cui si apre uno spazio per noi. Ora siamo chiamati a costruire un progetto e una speranza per questo Paese". Lo ha detto il segretario del Pd Nicola Zingaretti alla presentazione del libro di Mauro Agostini "Sette note di sinistra", svoltasi a Palazzo Madama. Secondo Zingaretti il "vero motivo della crisi" dei riformisti è consistito nel fatto che "noi negli ultimi 15-20 anni abbiamo avuto dei processi nell'economia globale che hanno migliorato la vita di milioni di persone in altri Paesi del pianeta, e invece in Europa e in Occidente sono aumentati i livelli di disuguaglianza come mai dal Dopoguerra".
"Le forze progressiste - ha proseguito - non hanno visto in tempo questa tragedia, non solo in Italia. E quando la politica non sa affrontare i problemi, arriva l'antipolitica che non li risolve, ma li rappresenta". "La vera domanda - ha detto ancora il segretario del Pd - è se la democrazia sopravvive quando ci sono tassi di disuguaglianza così alti. La risposta è 'no'. Per questo dobbiamo ridare una speranza che dia una prospettiva alla democrazia e ai riformisti, altrimenti quando arrivano i piccoli saranno pochi ad opporsi". "Certo - ha osservato - occorre dar battaglia a Salvini; ma per togliere l'agibilità ai populisti occorre dare una prospettiva di sviluppo e di inclusione, per esempio nel campo della Sanità. Per esempio sono state dette balle sul Sistema sanitario che costa troppo: no, così si corre verso l'abbandono dell'universalità delle cure". Quindi "l'agenda dei riformisti deve consistere nel costruire un modello che offra al Paese sviluppo e inclusione". Zingaretti ha sottolineato che in questi primi 90 giorni di impegno da segretario del Pd tutte le forze sono state concentrate nelle varie campagne elettorali: "ora occorre fare il resto, costruendo una agenda di governo per il Paese, insieme a un campo di forze in cui ognuno porti il contributo a un progetto che non è banale. Per esempio o il Pd diventa la forza più ambientalista d'Europa o non sarà all'altezza della sfida, anche sul resto dell'agenda, dal lavoro alla fiscalità. E non se ne esce con pacche sulla spalla o con battute indovinate fatte a 'Porta a Porta': siamo in una fase di ricostruzione difficilissima, ma che è anche qualcosa che può portare alla speranza".