Codici identificativi degli agenti

Dall'episodio recente di Roma nel quale uno o più poliziotti hanno abusato del loro ruolo e commesso violenza nei confronti di alcuni manifestanti riemerge il dibattito sui codici identificativi: la questione può essere affrontata, non è un tabù, ma premettendo, intanto, che le autorità in questi anni sono sempre riuscite a risalire agli autori dei gesti da condannare e che quindi non viviamo in un regime di anonimato delle forze dell'ordine e poi che anche gli operatori devono essere garantiti in qualche modo. Penso all'utilizzo di microcamere sui caschi e più in generale a forme di tutela anche giuridica. Il fine ultimo deve essere quello delle garanzie costituzionali del diritto a manifestare e della tutela della sicurezza del paese entro regole di democrazia e trasparenza ma avendo sempre a mente che ogni giorno centinaia di migliaia di operatori dello Stato, mal pagati e poco gratificati, garantiscono i diritti di tutti in un situazione sociale sempre più tesa.