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Ho deciso, torno in piazza

Written by Ezio Casati.

Ezio CasatiHo deciso, torno in piazza, Il prossimo 13 Dicembre sarò alla manifestazione di Milano organizzata dal mondo produttivo per dire che così non si può andare avanti e soprattutto che il mondo del lavoro non si può permettere che il Governo dica no a tutto o nel migliore dei casi rimetta in discussione tutto.
Il mondo del lavoro ha bisogno di risposte non di dubbi e continui tentennamenti , ha bisogno di tempi certi e non di continui rinvii nelle decisioni.
Ci vado in piazza, vado per partecipare e vado per ascoltare, resto fedele e sempre più convinto della mia idea politica e dell’appartenenza al mio partito.
Mi fido e mi sono fidato di chi ha retto in prima persona i ministeri più impegnativi negli scorsi anni, il Ministro Padoan e il Ministro Calenda, il primo all’economia ed il secondo allo sviluppo economico.
Vado in quella piazza perché ho brutti presentimenti, dopo tanti anni bui avevamo ricominciato a vedere la luce e la crescita ora si rischia di ritornare nel buio e la cosa fa paura.
Vado in quella piazza da imprenditore sperando in una grande alleanza tra chi fa impresa e cioè imprenditori e lavoratori, abbiamo interessi diversi?
Forse ma abbiamo tante cose ed interessi comuni.
Occorre ribadire un concetto l’impresa non è un bene esclusivo dell’imprenditore.
L’impresa è un bene della collettività e del territorio, certo occorrono imprenditori onesti e coraggiosi , io ne conosco moltissimi come conosco tantissimi lavoratori che vedono nell’impresa dove lavorano un pezzo importante della loro vita.
Non ne posso più dei doppi binari di questa politica dove il M5S dice no a tutto e la Lega fa finta di dire si perché poi votano assieme e ritardano assieme, e no caro Salvini non mi prendi per i fondelli con il fatto che tu in tv e nei comizi dici una cosa e poi la smentisci votando nel Governo e facendo votare i tuoi alle Camere assieme ai tuoi compagni di viaggio.
Nei sondaggi potrai anche crescere ma il Paese cresce? Questa è la domanda che dobbiamo porci.
Il Paese stenta, arranca, fa fatica.
Non condivido, l’ho già detto e scritto, che si impegni gran parte della misura di bilancio in assistenzialismo, non voglio un Paese stile sudamericano, voglio stare in Europa, in una ‘Europa che si interroghi su come deve essere il suo futuro non di burocrati ma di popoli, ma l’Europa la cambi alleandoti e creando relazioni non isolandoti e pensando che piccolo è bello, sarà anche bello ma è certo che ci porta a schiantare.
Lancio un appello il 13 Dicembre facciamoci vedere in piazza, io non sono uno che ha frequentato molte manifestazioni, si possono contare sulle dita di meno di una mano ma questa volta ci sarò.

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