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Il PD della Lombardia

Written by Carlo Borghetti.

Carlo BorghettiCi sarebbe tanto da dire rispetto alla triste attualità della politica nazionale, rispetto alle aspettative smisurate che il Governo giallo-verde ha acceso in buona parte degli elettori italiani senza però tenere conto della possibilità di soddisfare realmente quelle aspettative e andando a indebitare ancora di più il Paese, con gravi conseguenze prevedibili sulla nostra vita quotidiana... ma saranno i fatti (o i “non-fatti”) a parlare tra non molto... io però voglio restare fedele al senso di queste mie “Note dalla Regione”, e vorrei proporvi una riflessione rispetto ad alcune importanti politiche su cui deve dare risposte il “nuovo” corso regionale uscito dalle elezioni del marzo scorso, con Fontana Presidente e la Lega al 30%, con una larga maggioranza di centrodestra in Consiglio regionale.
Il fatto che il centrosinistra avesse perso le elezioni secondo molti non darebbe nemmeno “diritto di critica”, ma i lombardi meritano che sia detta loro la verità sulla loro Regione, ed è doveroso che dal fronte della minoranza noi denunciamo le inefficienze e i ritardi della Lombardia, ed è il compito che ci è affidato nel momento in cui siamo eletti, insieme all'onere della proposta.
Vorrei dunque sfatare qualche mito rispetto alla tanto decantata “eccellenza lombarda”, e in questo mi viene in aiuto la stampa, che quotidianamente denuncia il declino costante di servizi in mano a Regione Lombardia da sempre: il trasporto ferroviario regionale sempre più in affanno, le società regionali sempre più in crisi (Finlombarda, Infrastrutture Lombarde, Lombardia Informatica), la sanità regionale che taglia i servizi sul territorio e arruola incredibilmente solo l’1% di cronici nel nuovo sistema di presa in carico...
Prendiamo, in questa puntata delle mie Note, il caso del servizio ferroviario di Trenord, ad esempio. Ritardi e soppressioni sono il dramma quotidiano di centinaia di migliaia di pendolari lombardi, ai quali si è aggiunto il problema della sicurezza, esploso dopo la tragedia di Pioltello. Come se non bastasse leggiamo pure di 50 corse al giorno cancellate “per assenteismo”... Ma la ciliegina sulla torta è la notizia che la Regione dà a fine agosto: “In arrivo subito 9 nuovi treni per i pendolari!”. Peccato che siano treni nuovi... usati! Eh sì, 2 “Vivalto” di 8 anni e mezzo, 5 “ALe582” e 2 treni “media distanza” dei quali viene indicata un’età media di 23 anni.
Già, l’età... l'età media dei treni in Lombardia è di 17 anni. Eccellenza lombarda? Giudicate voi: l’età media dei treni in Veneto è di 10,6 anni; in Piemonte di 11,5; in Emilia Romagna di 13,6; in Toscana di 11,4; in Val d’Aosta 10,2; a Trento 9,9; in Friuli 9,5; a Bolzano 8,9...
Interessante anche capire da dove vengono questi “nuovi” treni usati che Trenord metterà sui binari lombardi: in Toscana arrivano i nuovissimi treni “Jazz” forniti da Trenitalia (che ha un contratto di servizio con la Regione, come tutti tranne la Lombardia che aveva scelto la strada di Trenord), il che consente alla Toscana di rinunciare agli “ALe642” costruiti tra il 1991 e il 1995, che vengono destinati all’Emilia-Romagna. E qui viene il bello: la Regione Emilia-Romagna dismette a sua volta 5 vecchi “ALe582” e li spedisce in Lombardia!!! Anzi, è Trenord che se li deve pure andare a prendere... Eccellenza lombarda.
Abbiamo chiesto prima dell’Estate, come gruppo PD, al Presidente Fontana di venire in Consiglio regionale a spiegarci come intende rivedere la governance del sistema ferroviario regionale, visto che aveva annunciato di volerci mettere mano, e noi vogliamo dare il nostro contributo di idee, ma ogni mese che passa dalla Giunta ci dicono che il Presidente verrà in Aula “il mese prossimo”...
Non molleremo. E da Vice Presidente del Consiglio regionale in questa legislatura mi sento impegnato a dare il mio contributo anche perché venga rispettato il ruolo di indirizzo e controllo che la legge riconosce al Consiglio nelle scelte della Regione, e perché venga garantito il ruolo delle minoranze. È anche questione di democrazia. Che di questi tempi -tra fake news, manine e false verità- non gode proprio di una gran salute da molte parti...

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