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Somma, non divisione

Written by Chiara Braga.

Chiara Braga Ci sono giornate che restano scolpite nella mente e nel cuore: ieri è stata una di queste. Ho partecipato a tante manifestazioni del mio Partito, sono scesa in piazza con i miei compagni in tante occasioni, ho sventolato la bandiera del PD molte volte. Ieri però in Piazza del Popolo è stato un po’ più speciale di tutte le altre. Si sentiva ancora tutto il peso di una sconfitta e insieme la voglia e la determinazione nel dimostrare di esserci, di avere capito, di voler tornare ad alzare lo sguardo per fronteggiare a testa alta questa destra che agita paure e rabbia e che per conquistare un po’ di consenso oggi è pronta a sacrificare il futuro delle giovani generazioni.
È stato bello condividere il viaggio e la giornata con i democratici comaschi, tanti, così come quelli della Lombardia, che hanno deciso di esserci: storie, età, provenienze diverse, militanti storici ed elettori anche critici con questo PD che però hanno sentito il dovere di venire a Roma in una spettacolare domenica di fine settembre e magari di urlare in piazza in un coro spontaneo quella richiesta di “unità, unità” che va oltre il PD e richiama tutti a una responsabilità grande, di fronte a questa Italia rancorosa e impaurita a cui non vogliamo rassegnarci.
Dalla Piazza ieri è venuta, come sempre, una grande lezione di passione e generosità del popolo democratico, ma anche un monito per il gruppo dirigente del nostro Partito che non possiamo ignorare. Essere fianco a fianco non è soltanto condividere la piazza in un giorno carico di entusiasmo e di speranza; è ritrovare le ragioni del nostro essere comunità, nel lavoro quotidiano dell’opposizione a questo governo e di costruzione dell’alternativa, nel rispetto e nella lealtà reciproca, nella capacità di far vivere le pluralità e le giuste ambizioni nel confronto tra noi – anche nella stagione congressuale che stiamo iniziando - per costruire insieme un obiettivo che sia davvero condiviso.
E soprattutto fianco a fianco significa ricostruire una vicinanza anche fisica con le persone che vogliamo rappresentare, accettando di ricevere qualche volta rimproveri e critiche, ma ponendoci sempre in ascolto, al loro fianco, per comprenderne di più e meglio le ragioni, le paure, le richieste. Non è una piazza, per quanto bella e carica, che risolverà tutti i nostri problemi. Ma il Segretario Maurizio Martina - a cui dobbiamo essere grati per la determinazione con cui ha creduto e ha costruito questo appuntamento - ieri ha usato parole di grande onestà e nettezza: “Serve un nuovo Pd per una nuova sinistra. Serve una comunità di destino che senta su di sé la sfida che abbiamo davanti. Insieme.” Piazza del Popolo ieri stata la piazza del risveglio democratico, ma non è stata l’unica: a Milano in piazza del Duomo erano in decine di migliaia ieri a protestare contro il razzismo; in centinaia a Bari qualche giorno fa hanno manifestato contro le aggressioni fasciste; a Como tante voci diverse si sono alzate e mobilitate per reagire all’intimidazione di Forza Nuova contro l’accoglienza praticata in questi anni da Don Giusto Della Valle e per criticare le politiche reazionarie del Governo e della città a guida leghista.
Il risveglio c’è stato, tocca anche a noi ora tenerlo ben vivo. Lo dobbiamo alle tante persone che chiedono al PD e alle forze democratiche, antifasciste ed europeiste di recuperare il senso stesso della nostra esistenza: batterci ancora per una società più giusta e più solidale, sapendo come ci ha ricordato ieri Giulia con la sua maglietta che“siamo somma, non divisione”.

Per seguire l'attività di Chiara Braga: sito web - pagina facebook