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Ricetta Milano

Written by Associazione Democratici per Milano.

Ricetta Milano
Articolo di Repubblica.
"Noi crediamo in una Milano civile e aperta, che guarda al passato e ne è consapevole, che vive il presente e pensa al suo futuro“: così Beppe Sala, sindaco di Milano ha ufficialmente aperto la festa di Ricetta Milano, la maxi tavolata multietnica al parco Sempione, che dalle 10 del mattino è stato letteralmente preso d’assalto da migliaia di persone.
Oltre 10.000, come ha precisato dal palco il sindaco. "Le paure ci sono, tutti le hanno, anche io", ha aggiunto il primo cittadino.
"Milano però le paure le gestisce, non le butta addosso agli altri. Milano non ha paura della diversità, ma ci costruisce sopra il futuro, lo facciamo da 26 secoli: questa magnifica città è arrivata dove è arrivata integrando e mettendo assieme le qualità di tutti noi. Quindi affrontiamo le nostre paure e amiamo la diversità. Noi ovviamente siamo qui per dire dei no, ma in sé questi no non bastano, serve costruire e avere una proposta. Non saremo mai accondiscendenti verso un atteggiamento che sta dilagando da Trump all’Europa. Non possiamo accontentarci di sentirci diversi, questo è il momento di allontanare da noi senso di superiorità morale. Dobbiamo tirare fuori le nostre idee, che ognuno faccia la sua parte".
"Il mio atteggiamento non sarà quello di demonizzare il ministro dell’Interno, ma batterlo con le idee. A Milano si può, e lo batterò con il vostro aiuto. Noi abbiamo il dovere di farlo, siamo i figli di Ariberto di Antignano, di Verri, di Beccaria, di Turati, di Martini. Milano vuole essere protagonista della scena internazionale, ma non le sbruffonate, lo vogliamo fare con i fatti".
Subito dopo Sala, sul palco di Parco Sempione è intervenuto l'arcivescovo Delpini: "I cristiani usano invocare la benedizione di Dio sulle pietanze e sui commensali. Benedetta sei tu Milano per il sole, per il cielo, per la tua gente, per i multicolori volti della tua gente, perché hai tanti luoghi dove la gente si incontra e può far festa, perché sei capace di operare con efficienza e solidarietà. Per la folla sterminata che si dedica a far del bene nel volotariato, per le tue chiese, per la pluralità delle confessioni e delle religioni che cercano di essere assieme, percé sei capace di dar da mangiare a tutti quelli che arrivano, per la qualità del tuo cibo, per l’intensità della tua cultura, perché dai voce a chi non ha voce e vieni in soccorso a chi non ha soccorso. Io sono qui per dire la benedizione di Dio su tutti coloro che fanno il bene”.
Parole importanti in una giornata dedicata alla festa, alla solidarietà e al cibo ai 1300 tavoli e le 2600 panche allestite sui vialetti che vanno dall'Arco della Pace a piazza del Cannone, per circa tre chilometri di percorso. Fra i primi a presentarsi, i cinesi in piazza del Cannone, che hanno sfoderato piatti tradizionali come riso cantonese, gamberi fritti e involtini primavera. Già con le forchette in mano anche i migranti arrivati con la comunità di Sant’Egidio, che si sono messi vicino al laghetto. Tante le tavolate divise per comunità. E tante donne arabe velate con il gruppo Mame a scuola delle elementari di via Dolci, tanti peruviani in costumi etnici pronti a scatenarsi nelle danze. E poi africani dalla Nigeria, dal Ghana, dal Camerun, dal Senegal, con i tamburi che hanno dato il via ai balli pre pranzo.
Sono circa 200 le associazioni iscritte all'evento multietnico, e 160 le comunità straniere che hanno organizzato momenti di spettacolo prima, durante e dopo il pranzo. Sono previsti balli africani, danze sudamericane, la sfilata del dragone cinese e varie altre sorprese.
Come da accordi con la prefettura il Comune ha rinnovato l'invito a portare da casa cibi della propria cultura e della propria infanzia, sapendo che può distribuire al pubblico solo chi ha l'autorizzazione Scia. Per questo al parco sono presenti vari sponsor autorizzati a regalare il pranzo a chi non ha portato niente da casa, fra questi Spontini, refettorio Ambrosiano (Caritas) Eataly e Ferrarelle.
Dalle 16 lo spettacolo musicale e teatrale sul palco del teatro Burri (dentro al parco) con i comici di Zelig, la Treves Blues Band e la chiusura con lo scrittore Roberto Saviano.

Articolo del Giorno
Dopo l'attesa e le polemiche di questi giorni, ha preso il via in mattinata al parco Sempione la tavolata multietnica organizzata dall'associazione Kamba, in collaborazione con il Comune di Milano e che chiude il festival "Insieme senza muri". In tavola i sapori, colori, profumi dei cibi della Milano che si racconta attraverso le storie di chi la abita. Oltre 6mila persone sono iscritte a partecipare, ma in tantissimi continuano ad iscriversi all'appuntamento, che raccoglie persone ed esperienze da tutto il mondo: studenti Erasmus, associazioni della Cooperazione sociale internazionale, associazioni religiose, Social Street, condomini e molto altro.
Allestiti oltre due chilometri e mezzo di tavoli che si snodano per i viali del Parco, i cui accessi (solo 8 quelli aperti) sono presidiati da 120 agenti delle forze dell'ordine, mentre il verde sarà salvaguardato da 500 volontari. Diverse le comunità presenti, da quella cinese a quella sudamericana, a quelle di diverse parti dell'Africa. "Ricetta Milano", così si chiama il grande pranzo è stato aperto dalle parole del sindaco Giuseppe Sala e dell'arcivescovo Mario Delpini. Lo scrittore Roberto Saviano è atteso nel pomeriggio.
Sala dal palco dell'iniziativa ha parlato del ministro dell'Interno, Matteo Salvini, e della sua linea sui migranti. "Il mio atteggiamento personale non sarà demonizzare il ministro dell'Interno ma lo voglio battere con le idee: dimostrerò con i fatti che a Milano si può e lo batterò con il vostro aiuto - ha detto -. Sono l'anti Salvini a Milano, qui c'è un modello che può funzionare. Voglio portare avanti il nostro modo di fare. L'accoglienza è irrinunciabile per noi così come regole, leggi e strumenti" ha precisato. Perché a Milano "siamo i figli di Ariberto di Intimiano che nel medioevo parlava di unità e lavoro, di Pietro Verri, di Cesare Beccaria, di Filippo Turati e del Cardinale Carlo Maria Martini Martini" ha ricordato. Lodando la città che vuole "essere protagonista nel mondo, non con le sbruffonate ma con i fatti". Salutando poi le migliaia di persone presenti, Sala ha ricordato: "Le paure ci sono, tutti le hanno, anch'io. Però Milano le paure le gestisce, non le butta addosso agli altri. Milano non ha paura della diversità, perché ci costruisce un futuro e lo fa da 26 secoli. Integrando e mettendo insieme le qualità di tutti noi. Affrontiamo le nostre legittime paure ma amiamo la diversità".
"Sono venuto qui a portare una benedizione - ha detto monsignor Mario Delpini -. Benedetta Milano perché sei capace di operare con efficienza e solidarietà, per la folla sterminata che si dedica a fare del bene. Per la pluralità delle confessioni che cercano di essere insieme lode a Dio". Milano secondo monsignor Delpini "è benedetta perché dà da mangiare a tutti quelli che arrivano qui e perché dà voce a coloro che non hanno voce e soccorre quelli che non hanno soccorso".