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Shoah: le farneticazioni di Capotosti

Written by Emanuele Fiano.

Emanuele Fiano Mi aspetto da Giorgia Meloni e Ignazio la Russa parole ferme di condanna delle dichiarazioni farneticanti della consigliera provinciale di Milano di Fratelli d'Italia, Roberta Capotosti, che ieri ci ha deliziato con la fascistissima dichiarazione sugli sprechi di soldi per la Shoah.
Settanta anni fa esatti, in questi giorni, mio padre veniva arrestato in strada a Firenze, per la colpa di essere nato ebreo. Era in Via Cavour a Firenze, uscito dal rifugio per procurare cibo per se e per i miei nonni. Era il 6 Febbraio del 1944. Fu incarcerato alle Murate a Firenze, da li fu trasferito al campo di Fossoli, Carpi, dove dopo qualche settimana lo raggiunsero i suoi genitori e con loro il 16 Maggio fu deportato ad Auschwitz.
Nonna Nella fu uccisa nella Camera a gas di Birkenau il 23 Maggio all'arrivo.
Il nonno Olderigo resistette qualche mese, anche lo zio Enzo, la zia Lilia e mio cugino Sergio di 18 mesi, oltre alla bisnonna Gemma e agli zii Anna Lina e Oliviero e ai cugini Manlio e Massimo furono gasati a Birkenau, e il loro cimitero è cenere tra le betulle nei boschi di Auschwitz. Nedo sopravvisse e nella vita ci ha raccontato. Oramai non racconta più. Se lei pensa, fascistissima consigliera Capotosti che le sue parole possano in qualche modo scalfire la forza dei milioni di antifascisti di questo paese, se lei pensa che dimenticheremo mai, se lei pensa che staremo mai zitti, ha sbagliato indirizzo.
Mio padre e gli altri non sono sopravvissuti per farsi infangare dalla prima fascistissima consigliera provinciale. Nedo ha avuto 3 figli, 6 nipoti e 3 pronipoti, ma molti milioni di italiani sono con lui e con la memoria della Shoah. Non pensate che permetteremo mai di dimenticare.