Il Paese non può stare altri mesi senza Governo

Intervento a Radio Popolare (video).

Penso che la situazione in questo momento sia molto confusa e difficile da decifrare, quindi, è molto complicato commentare quanto sta succedendo.

Credo, però, che siamo di fronte ad una situazione molto grave per il Paese.

Mi pare che alimentando l’idea di una contrapposizione con l’Europa, portata fino all’ipotesi di uscire dall’euro, Lega e M5S siano riusciti a fare danni.

L’Italia aveva tutti i dati fondamentali in ordine: il debito pubblico stava cominciando a diminuire e ora ci troviamo in una situazione in cui lo spread è riesploso e lo pagano gli italiani; i mercati sono negativi e saranno le imprese italiane a subire le conseguenze dei soldi che sono stati bruciati.
Questo avviene perché Lega e Cinque Stelle non sono riusciti ad essere chiari rispetto al tema dell’Europa, anzi, hanno alimentato l’idea - Salvini in particolare - che il Paese avesse bisogno sostanzialmente di un referendum sull’euro e sul gradimento dell’Europa.

Della proposta del Fronte Repubblicano ne discuteremo.

Penso che attorno a Mattarella e alla difesa delle istituzioni si è compattato un fronte ampio che in questi anni, dal referendum costituzionale in poi, si era disperso.

Questo è un punto importante e mostra che c’è la possibilità di costruire un campo ampio di centrosinistra che guarda alla difesa della Costituzione.

Personalmente non userei il nome di “Fonte Repubblicano”. Più che altro credo che quel campo si dovrà caratterizzare proprio sul tema dell’Europa e sulla necessità di un’Europa diversa: un’Europa più dei cittadini e meno dei mercati, dei rappresentanti dei cittadini e non dei burocrati ma, in ogni caso, per più Europa e per un’Europa più forte. Credo che su questo tema dobbiamo sfidare Salvini ma anche M5S, un po’ come si è fatto recentemente in Francia.

Rispetto alla data di nuove elezioni, il problema non è quello che conviene al PD ma quello che conviene al Paese.

Il Paese non può stare altri quattro mesi in queste condizioni e senza Governo, con una reazione dei mercati come quella che abbiamo visto, perché poi non sappiamo cosa troveremo.

Se si deve tornare a votare, è meglio che ci si vada subito.

Sulla possibilità o meno di formare un Governo, prendo atto del fatto che M5S, Fratelli d’Italia e forse anche la Lega stanno cambiando opinione proprio sulla base dello spread e dei mercati; vediamo cosa producono. È chiaro che se non ci fossero le condizioni per fare un Governo, neanche il Governo tecnico neutrale proposto dal Presidente della Repubblica (che si fosse la possibilità che trovi la maggioranza in Parlamento, noi sosterremmo), è meglio votare.

La “palla”, comunque, ora non ce l’ha il Pd: ce l’hanno da 90 giorni gli schieramenti che dicono di aver vinto le elezioni e questi sono i risultati.