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About Politics

Written by Vincenzo Ortolina.

Vincenzo OrtolinaUna soluzione "alla tedesca", per la formazione del nuovo governo, a me pare del tutto irrealistica. Innanzitutto, perché Di Maio non è la Merkel.
Eppoi, in Germania, lo 'scontro' elettorale tra Cdu-Csu e Spd non ha mai superato i livelli "di guardia", diversamente da quanto è avvenuto da noi, dove il M5S ha 'sputtanato' (il termine è decisamente appropriato) ripetutamente, per anni, il Pd, il suo avversario numero uno in questa campagna elettorale. Fino a ieri, cioè, i Cinquestelle hanno avvelenato i pozzi -come scrive un amico che riprendo- del campo democratico. Prima, perciò, di sollecitare contatti, Di Maio avrebbe dovuto fare pubblica ammenda davanti al Pd. Certo, comprendo, sul tema, il fastidio dei compagni di "LeU" (che hanno anch'essi qualche non lieve responsabilità per via di una scissione totalmente ...improduttiva) per l'unico modulo che li potrebbe rivedere in qualche misura attori della scena politica.

I Cinquestelle hanno avvelenato i pozzi, "hanno alimentato la violenza, i trolls, le calunnie, il fascismo dei social, il dileggio di persone perbene", continua l'amico.
Ma l'improduttiva recita cui gli italiani stanno assistendo da quasi due mesi, considera un altro amico col quale concordo, "rischia di allontanare ulteriormente gli Italiani dalla politica. E intanto Draghi ci avverte che la situazione economica torna a peggiorare. La recita, allora, deve concludersi, adesso. E lo si può fare in un solo modo: dotare il Paese di una legge elettorale con un correttivo maggioritario che consenta alla coalizione vincente di avere una maggioranza parlamentare. A questo punto è l'unica cosa che l'attuale Parlamento può - e deve! - fare. Almeno questo i partiti devono rendersi disponibili a farlo! Nel frattempo, non si trovassero dunque alternative (governo M5S e centrodestra, o M5S e Lega), sarà il serio e capace Gentiloni a guidare un governo minimalista, ma comunque in carica e in grado di garantire il Paese di fronte all'Europa e al mondo".
Un governo Cinquestelle- Pd, quest'ultimo, il partito inequivocabilmente sconfitto, significa, tra l'altro, violentare l'esito elettorale del 4 marzo e delle successive elezioni amministrative in Molise e nel Friuli-Venezia Giulia (Regione, quest'ultima, dove il Pd ha fortunatamente "resistito").
Il rischio è che si vada invece a rivotare a breve (ipotesi, peraltro, che capisco non possa risultare gradita ai neoeletti), e Salvini trionfi? "Ad impossibilia nemo tenetur", è, allora, è il mio pensiero. Anche perché siamo tutti perfettamente consapevoli di quale ...vento tiri, oggi, nell'intera Europa... Ma al riguardo, il "garzoncello" Di Maio credo dovrebbe stare attento a chiedere le elezioni a giugno, prima che venga approvata una nuova, debita, legge elettorale. Si correrebbe il rischio di ritrovarci in una situazione come quella precedente, con la variante del suo partito (che in Friuli, anche per colpa della sua inanità di questi due mesi, ha perso la metà dei voti ottenuti a marzo) anch'esso semifagocitato da Salvini.