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Negare alibi a chi propone revisionismi

Written by Roberta Pinotti.

Roberta Pinotti Bisogna guardare più dettagliatamente alla storia per "negare ogni alibi a chi, con slealtà, sfrutta ogni incertezza per proporre revisionismi o ripensamenti. Non sono fatti lontani, quelli compresi fra l'Otto Settembre 1943 e il Venticinque Aprile 1945. Sono le radici dell'Italia di oggi e le fondamenta della nostra democrazia costituzionale". Non tutto è risolto e non tutte le conquiste, così duramente pagate, sono definitivamente al sicuro". Lo ha detto il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, nel suo intervento al Quirinale in occasione del 73/o anniversario della Liberazione. "Ci inquietano - ha osservato Pinotti - i richiami, troppo frequenti, ai simboli di regimi nefandi, o la fascinazione per i moderni autoritarismi, che non possono essere confusi con forme più efficienti di democrazia, ma sono al contrario inganni per svuotare la democrazia di ogni valore e significato autentico".
Il ministro ha poi ricordato che "fu proprio dai nostri militari che iniziò la riscossa, perché non c'era spazio per un'aspirazione inerme alla pace; l'alternativa era tra un'equivoca passività e una scelta combattente, che risultò decisiva per restituire dignità agli italiani.
Venne la risposta militare, con la ricostituzione dei primi reparti combattenti e la partecipazione, a soli tre mesi di distanza dall'Otto Settembre, alla campagna alleata per cacciare i nazisti.
Venne la risposta rappresentata dalla guerra partigiana, nella quale proprio i militari, tolta l'uniforme, diventarono protagonisti sia in termini numerici, sia per le capacità e le competenze con cui contribuirono".
Pinotti ha quindi invitato a non dimenticare "i tantissimi che furono internati nei campi di prigionia e obbligati, in larga parte, al lavoro coatto per sostenere lo sforzo bellico nazista. Anche questi combatterono. Combatterono una loro lunga battaglia, personale e collettiva. Combatterono contro le infime condizioni di vita, contro le lusinghe della propaganda fascista, contro le crudeli vessazioni messe in atto affinché cedessero e aderissero al regime di Salò. Anche questa fu Resistenza; una pagina importantissima, ma che ha trovato fino ad ora solo pochi scrittori, e pochissimi lettori".

Fonte: Ansa