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Se non coltivata, la memoria muore

Written by Alessandro Del Corno.

Alessandro Del Corno Nella mia città Cologno Monzese, quarant'anni dopo l'attacco al cuore dello stato da parte delle BR, con la strage di via Fani ed il sequestro del Presidente Dc Aldo Moro, culminato con il suo omicidio, si terrà una iniziativa, organizzata dall'Associazione "La Casa in Movimento" presso dei locali comunali con la partecipazione dell'ex fondatore e capo storico delle BR Renato Curcio, chiamato a presentare il suo libro dal titolo "La Società Artificiale" che tengo a precisare, nulla a che vedere con il suo passato di terrorista.
Certo, il sig. Curcio è un uomo libero e ognuno può invitare chi vuole, ma ritengo dal mio punto di vista, assai grave sul piano della storia giudiziaria e politica che vengano utilizzati degli spazi comunali, per dare voce ad un uomo che non si è mai pentito e nemmeno dissociato, per le azioni delle BR che tanti morti innocenti causarono negli anni di piombo.
Ad un certo punto, intorno alla fine degli anni ottanta si limitò ad affermare con Moretti, Balzerani ecc. che le condizioni storiche per la lotta armata si erano esaurite.
Tutto qui!!
Renato Curcio non e' più quell'uomo che da bambino vedevo in Tv nelle gabbie delle Aule delle Corti di Assise, minacciare giudici, poliziotti, avvocati e giornalisti, rivendicando in modo agghiacciante e raggelante gli assassinii delle brigate rosse, compresa la strage degli uomini della scorta di Moro e il suo assassinio, ma il fatto che al netto di aver pagato il proprio debito con la giustizia, non si sia mai pentito e dissociato sul piano morale( non ha avuto condanne per reati di sangue) da quelle "imprese", non lo considera degno dal mio punto di vista sul piano storico-morale, di partecipare ad una iniziativa pubblica nella mia città che, ho rappresentato più volte da Consigliere Comunale, da Vicesindaco e da Candidato sindaco, credendo sempre in quelle istituzioni che il sig. Curcio e i suoi compagni, volevano sovvertire con metodo violento e con la lotta armata.
Avrei sperato che nella nostra città, a quarant'anni dalla tragedia Moro che rappresentò il culmine dell'attacco brigatista alle istituzioni democratiche e repubblicane, ci fossero delle iniziative delle istituzioni e di altri, per ricordare quegli anni terribili e le tante vittime innocenti che diedero la propria vita per difendere la libertà di tutti, a partire dai 2 carabinieri, dalle 2 guardie di pubblica sicurezza e dal vicebrigadiere di pubblica sicurezza, barbaramente assassinati dalle BR, la mattina del 16 marzo 1978, al fine di sequestrare Aldo Moro.
Nella mia città, Cologno Monzese, alla venuta di Curcio, avrei preferito per esempio, la presentazione del libro di Filippo Boni dal titolo "Gli eroi di via Fani" che descrive i luoghi, le vite ed i sogni spezzati di gente umile, delle vittime che, un'ideologia cieca e distruttiva e dalla quale qualcuno e qualcuna continua ad avere un rapporto inquieto, considerava in modo sprezzante "teste di cuoio di Kossiga" da annientare.
La memoria, se non viene coltivata, lentamente, muore!
Vorrei che anche a Cologno Monzese, ciò non accadesse!