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Il lavoro il primo valore da portare nel futuro

Written by Matteo Renzi.

Matteo RenziArticolo pubblicato da Democratica.

"Un saluto ai volontari. E soprattutto a chi dice che quest’anno alla Leopolda non c’era nessuno”. Esordisce così Matteo Renzi nell’intervento di chiusura della Leopolda versione L8, con una battuta su chi si aspettava, e ha descritto, una kermesse meno partecipata del solito, mentre gli organizzatori parlano per quest’anno di un record di presenze, con un +5% di partecipanti rispetto alle scorse edizioni. Video dell'intervento di Renzi»
REFERENDUM - Parte subito col botto, Renzi, scegliendo di parlare della sconfitta al referendum dello scroso 4 dicembre. “Dobbiamo avere il coraggio di guardare in faccia quella pagina, dire che è stata una sconfitta – ha detto Renzi -. Non siamo Berlusconi che se perde dà la colpa a magistrati e comunisti, o come i cinquestelle che se perdono dicono che c’è stato un complotto”.
“Abbiamo perso quella sfida”, ha aggiunto, e poi, stuzzicando l’orgoglio della platea: “Ma vi dico che la rifarei domani mattina perchè era giusta per il Paese, è una battaglia che abbiamo fatto e che deve insegnarci qualcosa”.
E a proposito di fallimenti, la prima citazione di Renzi è per l’ultimo libro di J.K. Rowling, ‘Buona vita a tutti’ – il testo del discroso pronunciato ad Harvard nel 2008 – nel quale l’autrice di Harry Potter parla di come avere il coraggio di fallire sia fodamentale per una buona vita, proprio come ogni altro traguardo considerato un successo.
E allargando lo sguardo, Renzi ha ricordato:“Qualcosa è cambiato in questi 7 anni: il pil è passato da meno a più, abbiamo più lavro e più diritti, e il 1 dicembre entrerà in vigore il reddito di inclusione, la prima misura universale sulla povertà che questo Paese abbia mai conosciuto”.
NON SOLO INNOVAZIONE - Ai giovanissimi millenials sul palco e in platea, quest’anno i protagonisti della kermesse, Renzi ha detto: “Non ammalatevi del virus della commiserazione, dovete avere il coraggio di provarci. A noi è stato possibile, partendo da un’intervista, provare a cambiare questo Paese, dunque non restate al vostro posto, provateci, ma per farlo dovete guardare al futuro”.
E a proposito, Renzi ha citato le visioni di Ridley Scott nel primo Blade Runner.
“Nell”82 Scott immagina nuove realtà tecnologiche, i replicanti, e tutti noi pensiamo a cosa provocherà oggi la robotica. Ma alla fine del film – ha ricordato – il replicate al suo creatore chiede nient’altro che ‘più vita’, perchè al fondo del cuore del’uomo è questa la domanda che rimane ferma”.
“Se immagino il futuro dei prossimi 20 anni non mi soffermo sulla tecnologia o sulla robotica, immagino un grido che dice ‘voglio più vita, più umanità, più cultura’. Per questo le leggi più importanti che abbiamo fatto sono quelle sui diritti, sul dopo di noi, sulla cultura. Non siamo quelli che inseguono un collegio, siamo quelli che pensano che siamo l’Italia che tiene insieme una visione sociale e culturale. Non so se azzeccheremo tutte le scelte tecnologiche, so che voglio portare i miei valori nel futuro”.
E, a proposito di vaccini: “Noi pensiamo che piaccia o non piaccia la scienza non è al nostro servizio. Non si fanno i referendum sui vaccini, si vaccinano i nostri figli”.
LAVORO -“Tra pochi mesi inizierà la campagna elettorale – ha ricordato Renzi -. La nostra prima proposta non sarà un bonus, ma il servizio civile obbligatorio per tutte le ragazze e i ragazzi di questo Paese, perché una nuova stagione dei diritti ha bisogno di una nuova stagione dei doveri. Ma il primo valore che vogliamo portare nel futuro ha sei lettere e si chiama lavoro. Il futuro non nega il lavoro, come dice qualcuno. Senza lavoro c’è il reddito di cittadinanza, ci fanno diventare persone da accudire, mettendo in discussione l’idea stessa di comunità. Ma noi siamo figli della cultura del lavoro e non del sussidio”.
E sui risultati di questi anni, il segretario del ha ricordato: “Quando abbiamo iniziato c’erano 22 milioni di posti lavoro in Italia, oggi sono 23 e non c’è fake news che possa negarlo. Oggi la scommessa è portarli a 24, e fare in modo che il lavoro sia stabile. Se qualcuno ha soluzioni migliori delle nostre ce lo dica, per noi il futuro è da scrivere insieme. Ma siamo intervenuti su strumenti come i voucher e oggi temiamo che ci sia più lavoro nero. Allora quando si parla di lavoro serve meno ideologia, perché parliamo giovani e di famiglie, non di convegni sull’art 18”.
80 EURO - “Gli 80 euro non vanno cancellati, abbiamo bisogno di estenderli innanzitutto alle famiglie che hanno figli. In Italia siamo sotto il mezzo milione di nuovi nati, e quando nasce il secondo, il terzo figlio, una famiglia normale rischia di andare sotto la soglia di povertà. Se non si fanno più figli, il Paese non ha futuro”.
EUROPA - “Per occuparsi dei problemi concreti c’è bisogno dell’Europa, ma rifiuto l’idea di un’Europa che sceglie a testa o croce o di un luogo in cui crescono i populismi, per questo ho stima del lavoro di Macron”, ha spiegato Renzi.
Per il leader democratico “Macron oggi è il punto di riferimento di questa speranza, e dovremo riuscire a mettere in discussione la politica dell’austerity e insieme tenere viva l’anima dell’Europa”.
“Di fronte all’emergena mondiale – ha aggiunto – il problema noN è che Di Maio sbaglia il nome di un dittatore, ma che per lui il regime venezuelano è una speranza, mentre invece è una feroce dittatura. Il problema è che Di Maio non ha capito la differenza tra dittatura e democrazia”.
IL PD E LE ALLEANZE - “Noi abbiamo fatto crescere il lavoro, Berlusconi ha fatto crescere lo spread, il M5s i follower.
Noi abbiamo fatto gli 80 euro, Berlusconi vuole la flat tax, Di Maio il reddito di cittadinanza.
Noi abbiamo investito in cultura, Berlusconi dice che con la cultura non si mangia, e i cinquestelle quando hanno governato hanno tagliato sulla cultura. Dobbiamo fare questo, marcare le differenze nel merito”.
“Su questi punti con gli altri c’è diversità ontologica. Facciamo vedere i punti di distanza ma dobbiamo essere orgogliosi di quello che siamo e farla finita con questo congresso permanente, non cambieremo l’Italia se non cambiamo dentro il Pd”.
“Ecco perché sono grato a chi fa il lavoro generoso di provare a mettere tutti insieme. Chi ci starà abbia la certezza che avrà pari dignità, chi non ci vuole stare avrà il nostro rispetto e non il nostro rancore. Allargo il grazie a Fassino a chi ha dato una mano, anche con critiche, da Prodi a Veltroni. Ma è cruciale è che facciamo lo sforzo di metterci in modalità campagna elettorale”.
“È vero che ci sarà un grande testa a testa tra Di Maio e Berlusconi, ma per capire chi guiderà il secondo gruppo del Parlamento. Non so chi scegliere tra i due, so che tutti i sondaggi danno il Pd primo partito, e non c’ è articolo preconfezionato che tenga. Però abbiamo bisogno di lottare sui grande temi: l’ambiente, gli anziani, la scuola, i diritti delle donne”.
FAKE NEWS - “Dobbiamo lottare perchè ci sia la capacità di combattere la propaganda. Viviamo un tempo nel quale non ci fidiamo più di nessuno. Il meccandimo della fiducia è minato dall’orizzontalità che i social permettono, perchè chiunque può dire qualunque cosa a chiunque. Oggi la gente si fida più dei propri amici su Facebook che delle fonti ufficiali, per questo dobbiamo riconnettere i temi alla fiducia. La battglia conro le fake news non nasce dall’esigenza della campagna elettorale, ma dal desiderio di ricostruire una comunità capace di affidarsi e fidarsi.
A questo proposito, in queste ore c’è la dimostrazione concreta che cinquestelle e Lega utilizzano le stesse e infrastruttre della rete. Di Maio vole chiamare l’Ocse, ma già che ha il telefono in mano chiami anche la Casaleggio e i suoi amici che postano quelle schifezze. Salvini vuol fare un patto dal notaio con Berlusconi: già che c’è, prenda l’impegno di dichiarare quali rapporti ci sono tra i gruppi unofficial che sostengono la Lega come Noi con Salvini e i cineuqstelle.
Non faremo nessuna legge, ma ogni 15 giorni il Pd presenterà un rapporto ufficiale sulla rete e sulle schifezze che troviamo”.