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Norme importanti per la Salute nella manovra

Written by Emilia De Biasi.

Emilia De Biasi
Intervento in Senato durante la discussione del disegno di legge: (2942) Conversione in legge del decreto-legge 16 ottobre 2017, n. 148, recante disposizioni urgenti in materia finanziaria e per esigenze indifferibili.

Voglio anzitutto ringraziare la 5a Commissione e il Governo per il loro grande lavoro su un decreto, a mio avviso, di straordinaria importanza; per la prima volta infatti cominciamo a mettere a sistema la partita fiscale con l'insieme dei provvedimenti e della struttura degli interventi nel nostro Paese, devo dire con soddisfazione, anche nel campo del welfare. Ciò non era scontato.
Come hanno già detto i miei colleghi e il relatore Lai, il nostro Paese si sta riprendendo, il PIL sta crescendo; vi è, in generale, una ripresa e io concordo con il Presidente Gentiloni circa il fatto che non dobbiamo assolutamente sciuparla, ma capitalizzarla in interventi non necessariamente di carattere monetario diretto, ma anche attraverso la leva fiscale.
Sono stati affermati molto bene nella relazione di questa mattina i punti principali di intervento. Voglio soffermarmi in particolare sulle questioni che riguardano la sanità, materia di cui mi occupo. Il fatto di avere un contesto favorevole anche per quel che riguarda il deficit pubblico sotto controllo ci consente e ci ha consentito di aprire ad alcune questioni che sono state da noi evocate e su cui abbiamo lavorato per l'intero quinquennio. Accanto a questo va detto anche che forse, a questo punto, un po' di tenacia è stata premiata.
Voglio iniziare esprimendo soddisfazione per l'emendamento che riconosce la detraibilità degli alimenti a fini speciali; un punto di grande importanza e innovazione per diversi motivi. Anzitutto per un motivo di merito. Gli alimenti a fini medici speciali servono per patologie molto gravi e di carattere neurodegenerativo in particolare; penso alla sclerosi laterale amiotrofica, al morbo di Parkinson e a quello di Alzheimer. Si tratta di una gamma di patologie e di malattie rispetto alle quali è sempre molto difficile intervenire, se non in termini strettamente assistenziali. In questo caso noi riconosciamo una dignità terapeutica a questi alimenti e, contemporaneamente, la dignità e il diritto di queste persone ad avere un'alimentazione corretta. Voi sapete che la disfagia è terribile; questa disfunzione non consente di ingoiare. Provate una volta a non riuscire a ingoiare; è una cosa terribile e lo è in particolare nelle fasi terminali dell'esistenza. Tutta questa parte è ricompresa nella defiscalizzazione.
Concordo con il Governo che ciò avviene in via sperimentale perché c'è un problema di comprendere anche la platea e gli effetti. Non ci sono assolutamente problemi, ma voglio dire che oltre al segnale strettamente economico e fiscale, vedo un segnale etico di straordinaria importanza e di riconoscimento dell'alimento come un farmaco; un farmaco che non sia semplicemente un prodotto commerciale, ma abbia una finalizzazione etica. Ciò in questa fase complicata del Servizio sanitario nazionale è davvero molto importante. Se leghiamo tale aspetto ai livelli essenziali di assistenza, abbiamo una combinazione virtuosa, che consente interventi che, mi auguro, possano essere realizzati su tutto il territorio nazionale in modo omogeneo, accanto ad interventi individuali e quindi alla possibilità della singola persona, del singolo malato e del singolo paziente di poter agire sulla leva fiscale per affermare un suo diritto.
Questo è poco? È tanto? Io trovo che sia straordinario e credo che ne dobbiamo andare tutti davvero molto fieri. Se leghiamo questo all'altro importante lavoro sulle neuroscienze (non solo l'adroterapia, ma - in generale - le neuroscienze), sempre presente in un altro emendamento, noi ci poniamo un po' all'avanguardia, perché i temi delle malattie neurodegenerative sono sempre quelli che fanno più paura e su cui si fa fatica a intervenire. In questo caso, abbiamo aperto con il Governo una pista molto importante e spero che potremo andare avanti in questa direzione anche per quanto riguarda un incremento ulteriore della ricerca (avremo poi il disegno di legge di bilancio che potrà completare questo percorso).
Il secondo elemento di soddisfazione è relativo a un dibattito che abbiamo svolto in quest'Assemblea sulla legalizzazione della cannabis, relativo cioè alla possibilità dell'uso terapeutico in quantità sufficiente della cannabis. La legalizzazione della cannabis terapeutica era già prevista in un precedente disegno di legge. Sappiamo che ci sono dei problemi rilevanti, di cui abbiamo discusso in quest'Assemblea.
Il primo problema rilevante è che si tratta di un farmaco e, quindi, come tale deve essere sottoposto a tutti i percorsi di sicurezza che il farmaco richiede. È per questo che il lavoro fatto dall'altro ramo del Parlamento ha consentito di mettere a sistema un intervento che trova in questa delega fiscale un'accoglienza molto importante per due ordini di motivi.
In primo luogo, i malati di questo Paese hanno il diritto all'uso terapeutico della cannabis, perché mai vorremmo pensare che devono andare a procacciarsela da qualche parte in modo illegale. Quindi, è giusto e sacrosanto che, nella massima sicurezza, si possa procedere in questa direzione.
In secondo luogo, è importante che come Parlamento abbiamo integrato l'emendamento del Governo, aggiungendo un'altra possibilità all'affidamento allo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze della coltivazione della cannabis a uso terapeutico. Abbiamo molto sostenuto tale istituto quando stava per chiudere e abbiamo ricevuto i suoi rappresentanti in audizione. Il vice ministro Morando ricorderà che tre anni fa, quando stava per essere chiuso, eravamo lì e lo abbiamo sostenuto. Gli abbiamo dato anche questa competenza, che è obiettivamente molto importante. Tuttavia, l'istituto non riesce a produrre per soddisfare l'intero fabbisogno e, allora, piuttosto che andare a prendere all'estero costosissime infiorescenze, credo che - l'emendamento è stato approvato e fa ora parte del testo del provvedimento - sia possibile individuare - e in questo Paese vi sono - altri soggetti produttori di cannabis per uso terapeutico, sotto il controllo di AIFA e secondo i criteri GMP, accreditati a livello internazionale.
Dico questo perché molto spesso buttiamo via i nostri soldi. Vice ministro Morando, non si illuda sia così per sempre, ma su questo faccio una piccola autocritica - anzi, una critica - al Servizio sanitario, in quanto, per la paura di avere poi dei punti di illegalità, acquistiamo a prezzi molto alti l'infiorescenza della cannabis che potremmo produrre tranquillamente essendo il nostro, come noto, un Paese che ha nulla da invidiare all'Olanda, né tanto meno al Canada per quanto riguarda il sole. Quindi, il punto non è se si coltiva o no, ma se ci sono le garanzie della sicurezza che questa sia una filiera effettiva e ufficiale del farmaco. Credo che stiamo andando in questa direzione e che sia molto importante. Vorrei poi segnalare tre elementi che considero importanti ai fini del dibattito.
Il primo è quello che riguarda l'equo compenso: già lo aveva detto la senatrice Silvestro e a me sembra un riconoscimento importante per le professioni. Colgo l'occasione anche per augurarmi che molto presto possa andare in votazione la delega al Governo, in terza lettura al Senato, che riconosce le professioni sanitarie, di cui abbiamo bisogno per impedire l'abusivismo sanitario e per riconoscere la dignità professionale a queste persone, anche nel campo della sanità. L'equo compenso è anche questo: evitare che professionalità di alto livello o comunque accertate vengano poi trattate in modo dispari nel passaggio tra pubblico a privato e nelle diverse situazioni di questo Paese. L'equo compenso rimane uno dei punti di riferimento.
Il secondo elemento che vorrei citare è l'emendamento che abbiamo presentato sulla Croce Rossa. Si tratta di un dibattito importante e voglio semplicemente segnalare che la posizione non è pregiudizialmente contraria a nulla, ma abbiamo voluto segnalare dei problemi, che obiettivamente esistono, in una fase di transizione del modello della Croce Rossa. Mantengo le mie opinioni e mi auguro ci possa essere una vigilanza davvero molto attenta per quel che riguarda gli assetti patrimoniali, il futuro del personale e il tipo di intervento che un organismo così importante svolge nel mondo. Il Governo ha avuto un'altra posizione e ne prendo atto molto tranquillamente.
L'ultima questione, che riguarda la Commissione Igiene e sanità e comunque l'ambito sanitario, apparentemente non è legata direttamente alla sanità, ma in realtà è molto vicina: mi riferisco al tema delle attività funerarie. Abbiamo da molto tempo in Commissione un disegno di legge di riordino delle attività funerarie nel nostro Paese. C'è un problema molto grande di correttezza e di trasparenza su attività fondamentali, che sono ormai imprenditoriali, anche di un certo livello, che richiedono trasparenza e chiarezza di regole e anche che i cittadini possano non sentirsi oberati in un momento così tragico, come la scomparsa di una persona cara. Abbiamo provato a presentare un emendamento, ma non c'è stata la possibilità di intervenire nel provvedimento al nostro esame, per la rifiscalizzazione di una parte delle spese funerarie. È quello che volgarmente viene chiamato il caro estinto, anche se purtroppo, in questo Paese, a furia di non occuparsi dei problemi concreti delle persone, c'è poco da fare ironia. Quindi mi auguro che nella legge di bilancio si possa individuare almeno uno spazio, che ci consenta di arrivare ad una riforma dell'intero sistema, di cui c'è molto bisogno dal punto di vista sanitario e imprenditoriale e dal punto di vista della correttezza dei rapporti con i cittadini.
Voglio terminare il mio intervento con un augurio al Governo, che sostengo e quindi anche ciò che mi piace un po' meno lo accetto lo stesso, perché ritengo sia molto importante che il Governo possa andare avanti e terminare un lavoro davvero straordinario. L'augurio è che si riesca sempre, come è stato fatto dal relatore, dal Presidente della Commissione e credo dalla Commissione tutta in occasione di questo difficile lavoro, a dare un'interpretazione umana anche della parte fiscale. I soldi sono molto importanti, i bilanci sono importantissimi, ma si deve sapere che quando si lavora per il bene comune, i bilanci sono al servizio del miglioriamo delle condizioni di vita delle persone e, dunque, di un'attenzione e di un'idea di convivenza civile, di cui c'è quanto mai bisogno in questo periodo.

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