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Lo spazio della decisione

Written by Lorenzo Gaiani.

Lorenzo GaianiNon ho potuto partecipare alla Conferenza programmatica del PD che si chiude oggi a Napoli, ma se fossi stato presente avrei partecipato al Gruppo di lavoro su poteri locali ed istituzioni, a cui avrei sottoposto la riflessione che condivido qui.
Si dice che negli ultimi anni lo spazio della politica sia stato compresso dall'economia, ed è senz'altro vero.
Ma un'altrettanto grave compressione, soprattutto per quanto riguarda la politica a livello locale, l'attività amministrativa, deriva dal crescente intervento della sfera giuridizionale nello spazio decisionale della politica.
Che si tratti di giurisdizione civile, penale, amministrativa o contabile, la magistratura spesso rimodella o sanziona le decisioni degli organi politici legittimamente eletti provocando grave incertezza se non paralisi decisionale degli eletti e dei funzionari.
Che si debba applicare la legge è ovvio, soprattutto per il Sindaco che, in quanto ufficiale di Governo, è il primo tutore delle leggi sul territorio del suo Comune. Ma se il problema è quello di applicare leggi e regolamenti, allora in ben poco differisce il Sindaco democratico da quello leghista o grillino, visto che la legge è uguale per tutti.
Si presume che a far differenza dal punto di vista ideologico - visto che poi ogni Sindaco ha un suo programma da realizzare- sia quello spazio di discrezionalità decisionale che viene sempre più messo in discussione da un'invadenza giurisdizionale che è giunta al parossismo, come dimostra la recente, incredibile sentenza sull'accompagnamento a casa dei ragazzini delle medie. La stessa distorsione mentale che fa sì che, a livello legislativo, non si discuta più del merito di una proposta di legge ma semplicemente, se essa non piace, a bollarla come incostituzionale riducendo il dibattito alle Camere o nei Consigli regionali a sessioni giudiziarie condotte da avvocati maldestri.
Non dico che si debbano abolire i TAR, come ha proposto provocatoriamente Romano Prodi,ma certo occorre ristabilire il primato della politica, cioè della democrazia, anche tutelando lo spazio della decisione discrezionale di chi è stato chiamato dai cittadini a governare la res publica.