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Milano, vivibilità e ambiente

Written by Corriere della Sera.

Milano
Articolo del Corriere della Sera.

Dossier sulle priorità cittadine: riapertura Navigli in coda Il primato I residenti del capoluogo più sensibili ai temi «ecologici» rispetto al resto d’Italia.
Raccolta differenziata, riqualificazione energetica degli edifici, riconversione delle zone dismesse e sviluppo di iniziative culturali: sono le azioni che i milanesi indicano come imprescindibili per una città più vivibile. Mentre le priorità per il futuro, ovvero dove investire, vedono in testa i servizi di sicurezza, i collegamenti tra centro e periferie con mezzi pubblici, le agevolazioni e i servizi sociali per i cittadini e l’offerta culturale.
La fotografia scattata da «Milano sostenibile», l’Osservatorio sullo stile di vita dei cittadini realizzato da Lifegate, in collaborazione con Eumetra Monterosa, conferma una propensione alla sostenibilità maggiore rispetto al dato nazionale: il 54 per cento dei milanesi la reputa un tema importante e uno stile di vita che si sta affermando, contro il 47 per cento dei connazionali.
La città viene promossa da tre residenti su quattro ed «emerge una voglia di fare tipica di Milano - osserva Renato Mannheimer, presentando lo studio -. Ma alla richiesta di come sia cambiata la percezione verso la città negli ultimi cinque anni, emerge che per il 79 per cento c’è una maggiore concentrazione di povertà, seguita da una più diffusa capacità di differenziare i rifiuti domestici (68 per cento), un’alimentazione più sana e un minore utilizzo dell’auto». Investimenti in energie rinnovabili e potenziamento dei mezzi pubblici sono anche le «politiche sostenibili» da cui si deve cominciare per avere un’Italia al 100 per cento rinnovabile. Dedicare fondi allo sviluppo delle piste ciclabili è prioritario per il 61 per cento dei milanesi (in quarta posizione), percentuale che sale all’89 quando viene chiesto di indicare la direzione per il futuro. Mentre la riapertura del sistema di navigazione dei Navigli entusiasma il 24 per cento dei milanesi e per il 56 è «abbastanza prioritario». Ieri il sindaco Giuseppe Sala - a Parigi per il C40 Cities, il network delle metropoli internazionali impegnate nella tutela dell’ambiente - ha indicato una sorta di road map che Milano dovrà seguire di qui al 2030.
«Per raggiungere quegli obiettivi - ha spiegato l’assessore alla Mobilità Marco Granelli - è necessario mettere insieme socio pubblico e privato. Le risorse ci sono, serve identificare i cambiamenti, creare il consenso su dove mettere i fondi e dimostrare la credibilità di chi fa le proposte. Ma è necessario uno sforzo congiunto». Perché «sono le abitudini individuali a condizionare le scelte pubbliche - ha osservato Simona Roveda, direttrice editoriale del gruppo Lifegate -. È il nostro comportamento sostenibile, dalla raccolta differenziata, alla decisione di non usare l’auto o di comprare prodotti sostenibili, a condizionare poi il mercato». Come del resto sottolineato da Simonpaolo Buongiardino, vicepresidente di Confcommercio Milano, Lodi, Monza-Brianza: «I commercianti vendono ciò che il mercato chiede. Non sempre però, da cittadini, siamo molto disposti a rinunciare alle abitudini quotidiane, specie quando riguardano la mobilità delle persone e delle merci. Si possono però adottare soluzioni che vanno nella direzione di una maggiore sostenibilità». Fondamentale è sensibilizzare tutti i cittadini. «È importante ricucire le periferie al centro attraverso l’informazione e la conoscenza. La cultura e la bellezza - ha sottolineato Anna Gastel, presidente del festival musicale MiTo - devono essere a portata di tutti».