Expo, un'opportunità contro le cosche

Al di la della manifestazione le infrastrutture stradali, le nuove linee metropolitane, le sistemazioni urbane previste per molti quartieri anche periferici, la sistemazione di tante cascine, l'investimento sui parchi, sono cose che resteranno alla città e la renderanno più bella e vivibile. Già oggi, nella nostra zona, tocchiamo con mano i benefici di una nuova rete metropolitana, finanziata grazie ad Expo, che cambia in meglio, e cambierà ancora di più una volta completata, il modo di spostarsi in città favorendo l'uso dei mezzi pubblici.
E' evidente che un evento di queste dimensioni attrae investimenti economici significativi e la sua realizzazione richiede l'apertura di molti cantieri. Non e' un mistero che dove ci sono appalti ci sia un rischio concreto, come dimostrano le recenti inchieste della DIA, di infiltrazioni della criminalità organizzata che reinveste così i proventi delle attività criminali. Per questo, in vista della esposizione universale del 2015, diventa importante mettere in campo tutte le misura necessarie per impedire l'inquinamento mafioso degli appalti e la partecipazione di ditte e società legate ai clan. Anche in questo senso Expo può essere una opportunità per sperimentare nuove procedure e nuove forme di controllo che garantiscano la legalità e i primi passi sembrano andare nella giusta direzione. Il fatto stesso che a diverse aziende siano stati revocate le commesse dopo gli appalti, dimostra che i controlli messi in atto, grazie all'accordo tra Comune, società Expo, Regione, Prefettura e sindacati, funzionano e hanno alzato il livello di contrasto. Su questa strada bisogna continuare, non abbassando la guardia e con la consapevolezza che il successo o meno di Expo si giocherà anche su questo. Che garantire la legalità deve essere una priorità quando si parla di un evento che mobilità grandi risorse che devono servire alla ripresa economica, alle aziende sane per rilanciarsi e creare lavoro, non certo ad arricchire le organizzazioni criminali.
Per questo uno dei primo atti della Commissione parlamentare Antimafia, che si è recentemente costituita, sarà quello di riunirsi a Milano per dare un segnale di attenzione in vista di Expo, ma anche per esplicitare la realtà di una criminalità organizzata che si è radicata al nord, che in tempi di crisi, quando l'economia soffre dell'assenza di investimenti, sfrutta il fatto di avere ingentissime risorse frutto delle attività criminali da investire. Serve capire, a partire dall'esperienza di Expo, come si contrasta qui il fenomeno mafioso che non ha la visibilità e l'evidenza che ha in tante regioni del sud, ma che, proprio per questo rischia di essere più pericoloso perché sotto traccia inquina l'economia, la convivenza e la stessa democrazia, senza che nella società si siano formati gli anticorpi necessari. Il primo comune sciolto per mafia in Lombardia, quello di Sedriano, e' un campanello di allarme che non va sottovalutato.