Azzerare le liste d’attesa

Azzerare le liste d’attesa. Questo l’obiettivo non più rinviabile che deve porsi Regione Lombardia, per il quale abbiamo presentato un ordine del giorno al bilancio di assestamento.

I tempi d’attesa stabiliti da una delibera del 24 maggio 2011 non sono rispettati in quasi tutte le strutture, sia per la specialistica sia per gli esami diagnostici, come evidenzia anche l’ultima relazione del Comitato dei controlli, che sottolinea come, a fronte di una riduzione di 10 milioni di prestazioni erogate dal pubblico, le liste d’attesa non accennano a diminuire.
Ad aumentare sono le prestazioni ambulatoriali in regime “intramoenia” mentre i picchi di differenza fra queste e il servizio sanitario arrivano anche a 10 giorni per il primo e 8 mesi per il secondo.

Tutto questo senza alcun intervento fattivo della Regione. Dal 1° gennaio scorso, secondo quanto stabilito da una legge del 2016, doveva essere attivato un unico call center regionale per le prenotazione delle visite di natura pubblica o privata accreditata, ma così non è stato. L’agenda degli erogatori pubblici continua a essere separata da quella dei privati e questa è proprio una delle ragioni individuate anche dall’Agenzia dei controlli come causa delle liste d’attesa.

Per dare una risposta concreta a un problema ormai cronico della sanità lombarda con un ordine del giorno al bilancio abbiamo formulato alcune proposte concrete da attuare a breve. Abbiamo chiesto alla giunta di finanziare un Piano straordinario per il governo delle liste d’attesa. Il piano deve prevedere la creazione dell’agenda unica per pubblico e privato, l’integrazione di risorse per il personale al fine di aumentare l’offerta di prestazioni di primo accesso, l’estensione oraria in tutte le strutture e la sospensione temporanea della possibilità di esercitare la libera professione intramoenia in quelle in cui per più di due mesi non vengono rispettati i tempi d’attesa. Infine l’istituzione di un Osservatorio, che preveda un monitoraggio costante dei flussi.