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Milano pronta a scoprire due chilometri di Navigli

Written by Giuseppe Sala.

Navigli I primi due chilometri dei Navigli di Milano riaperti nel 2022. Questo il progetto presentato dal sindaco di Milano, Giuseppe Sala, in una conferenza stampa dove sono stati illustrati i risultati di un anno di lavoro del Comitato scientifico, istituito dal sindaco stesso per valutare la fattibilità della riapertura dei canali milanesi. L'obiettivo è di arrivare ad aprire integralmente i Navigli, che negli anni sono stati interrati, per una lunghezza di 7,7 chilometri.
La prima fase di lavori, che si concluderà nel 2022, si appoggerà anche sui cantieri della M4 che per alcuni tratti si affiancano ai canali interessati dalla riapertura.
"I costi per la prima riapertura sono di 150 milioni circa e li recupereremo dai nostri bilanci - ha spiegato Sala - anche se contiamo sulla generosità dei privati. L'intera operazione potrebbe costare 500 milioni ma si deciderà più avanti sulla seconda parte, anche perché prima la città dovrà digerire il primo passaggio in termini di viabilità e opere. Ma la nostra intenzione è quella di arrivare a una riapertura integrale". Quello della riapertura dei Navigli era un punto programmatico della campagna elettorale di Sala, "ma non deve essere il mio progetto - ha concluso - quanto quello di tutta la politica milanese".
Sulla riapertura dei Navigli milanesi "una fase di consultazione" con i cittadini "ci sarà ma se faremo un referendum lo deciderà a settembre il Consiglio comunale, anche valutando i costi. Io su questo sono aperto, l'altra via potrebbe essere quella dell'udienza o del dibattito pubblico". Ha proseguito Sala, nel corso della presentazione del progetto di riapertura dei Navigli, parlando della possibilità di indire un referendum per consultare i cittadini. "Abbiamo valutato la possibilità di appoggiarci al referendum per l'autonomia della Lombardia del 22 ottobre - ha aggiunto - ma non ce la facciamo con i tempi". Per informare i cittadini sulla prima fase di riapertura l'amministrazione sta già preparando un libretto informativo con i costi e i disagi per il traffico. I lavori della prima fase "potrebbero partire tra circa un anno - ha concluso Sala -, dopo che sarà messo a bolla il progetto finale e si saranno fatte tutte le approvazioni politiche".
La prima fase di lavori prevede la riapertura di cinque tratti di canali. Il primo tratto è quello della Martesana in via Melchiorre Gioia, lungo 850 metri. È quello che avrebbe meno impatto sul traffico perché rimarrebbero due corsie di viabilità in una direzione e nell'altra sacrificando solo i parcheggi laterali. Il secondo tratto "è quello più facile" perché è già scavato, si tratta di Conca dell'Incoronata-San Marco dove ci sono le porte di Leonardo. Ha una lunghezza di 230 metri. "Anche con i lavori in corso qui garantiremo ai residenti di poter tornare a casa in auto", ha chiarito il sindaco. La tratta Sforza-Policlinico è la più composita, qui ci si appoggerà sui lavori della M4 dove ci sarà una fermata. Rimarrà un senso di marcia per le auto verso corso di Porta Vittoria su una corsia, per residenti, mezzi di servizio, taxi e autobus. Il canale qui sarà lungo 410 metri di lunghezza e 7 metri di larghezza. Anche nel tratto di piazza Vetra ci si appoggerà sui cantieri della M4, qui il canale sarà di 300 metri verso corso di porta Ticinese. Rimarrà un senso di marcia per la mobilità. Infine il tratto più vicino alla Darsena quello della conca di Viarenna, sarà lungo 260 metri. "Pensiamo che la città oggi sia più disponibile ad accettare nuove sfide - ha aggiunto Sala - anche considerando che ci appoggiamo ai lavori della M4, che sono già in corso. Questa prima fase da un lato è preliminare alla seconda, ma se ci si dovesse fermare per varie ragioni avrebbe comunque un senso come operazione in sé". Infine Sala ha sottolineato che ai Navigli sarà restituita "continuità idraulica e non saranno delle pozze allagate".
Fonte: Il Giorno

Le tappe e il Progetto presentato»

«Il momento è ora». Con queste parole il sindaco Giuseppe Sala rompe gli indugi e svela quel piano per la riapertura dei Navigli al quale si lavora da un anno. Un piano che rappresenta un inizio: saranno scoperti 2 dei 7,7 chilometri lungo i quali si snoda la via d’acqua che, da nord a sud, unisce la Martesana alla Darsena. La riapertura sarà parziale ma l’obiettivo ultimo resta la riapertura totale: «Alla fase uno – scandisce Sala – si spera possa seguire una fase due, a partire dal 2022». Sì, i lavori inizieranno nell’estate del 2018 e si prevede terminino un anno dopo la fine del mandato di Sala.
Ma il piano nasce, per una volta, già nuovo: i lavori garantiranno la continuità idraulica del sistema dei Navigli, e l’uso delle loro acque per l’irrigazione, attraverso la posa nel sottosuolo di un tubo dal diametro di due metri (15 i microcantieri necessari solo per questa operazione). Al tempo stesso sarà garantita navigabilità dei canali, nel caso in futuro si voglia sviluppare la navigazione turistica. Nei cinque punti nei quali si intende riportare il Naviglio alla luce, la profondità dell’acqua sarà intorno ai 5 metri. Il primo tratto che tornerà en plein air è quello tra Cassina De’ Pomm e via Carissimi, per 850 metri di via d’acqua. Il secondo coincide con la Conca dell’Incoronata, 230 metri di canale riscoperto lungo via San Marco. Quindi la parte più meridionale, con lo scoperchiamento dei 410 metri lungo via Sforza. Qui inizia la coincidenza tra i cantieri per la costruzione della Metropolitana 4 e quelli per il ritorno dei Navigli. Ed è per questo che il sindaco ritiene che «il momento sia ora». «Ora perché la città ha la giusta sensibilità. Ora perché ci appoggiamo ai cantieri della M4», che dovrà essere completata proprio entro il 2022. Gli scavi per la linea blu sono funzionali a quelli per la via d’acqua. L’altro punto di convergenza è in piazza Vetra: qui il cantiere M4 e quello per il Naviglio saranno una cosa sola. E i 300 metri di via d’acqua passeranno da via Vettabbia. L’ultimo tratto coincide con la Conca di Viarenna: qui il Naviglio sarà largo 12 metri e sfocerà in Darsena. «Riaprire i Navigli si può», dice Sala. Servono 150 milioni, soldi che il Comune ha in cassa per gli investimenti. Ma non si rinuncerà a percorrere la strada dei fondi europei.
Fonte: Il Giorno