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Italia e Francia in cammino insieme

Written by Ezio Casati.

Ezio CasatiBuone notizie dal voto delle presidenziali francesi. L'elezione del moderato-progressista Emmanuel Macron alla guida della Francia, con un programma fortemente europeista, pone un argine fondamentale all'estrema destra populista della Le Pen e rimette in moto il processo di crescita dell'Europa. Dopo la Brexit, e il continuo avanzare dei movimenti populisti, arriva dai cugini d'oltralpe un segnale positivo e rigenerante.
Si tratta però di non cadere nell'errore di leggere "En Marche" come un movimento di centrosinistra.
In realtà, in questo nuovo millennio, all'insegna delle contraddittorie spinte della globalizzazione, i partiti di stampo novecentesco non possono più essere compresi con lo schema destra-sinistra. Oggi lo scontro è fra forze progressiste, aperte alla crescita economica sostenibile, all'accoglienza in sicurezza, contro le forze conservatrici, xenofobe, quei populismi che preferiscono ergere muri, brandendo il vessillo dell'identità sovrana nazionale. Oggi lo scontro è fra movimenti aperti al cambiamento e movimenti interessati alla chiusura identitaria.
Tutto questo i francesi e Macron lo hanno capito ed infatti la crisi dei due partiti repubblicani storici, i neogollisti e i socialisti, non si è tramutata nella vittoria della destra populista di Marine Le Pen. Ora veniamo all'Italia. Dove si è appena concluso il percorso congressuale del Partito Democratico. Un esemplare e straordinario momento di partecipazione democratica e coinvolgimento di circoli, iscritti, volontari ed elettori.
Matteo Renzi, dopo il voto congressuale nei circoli, è stato rieletto con una percentuale poco al di sotto del 70%. Le primarie, ratificate dall'Assemblea Nazionale di domenica scorsa a Roma, alla quale ho partecipato come rappresentante dei deputati, promuovono un nuovo corso del Pd ed una nuova Direzione.
Sono molto soddisfatto del risultato e del fatto che alle primarie quasi due milioni di cittadine e cittadini abbiano voluto partecipare ad un percorso di democrazia partecipata che non ha eguali. Ha vinto Matteo Renzi, io l’ho sostenuto convintamente, sono però convinto che abbia vinto tutto il PD. Dopo la scissione il partito ha reagito con una prova di partecipazione e di dibattito approfonditi e sinceri. Questo momento, indispensabile per il nostro futuro, ci rafforza e ci spinge a fare meglio per l'Italia.
In questo passaggio si è dibattuto e ci si è confrontati, le mozioni hanno riportato al centro del nostro confronto le questioni che ci stanno a cuore. Ha vinto la prospettiva che ci fa sentire forza progressista di questo paese e, assieme agli altri partiti del PSE europeo e a Macron in Francia, possiamo fare cambiare marcia all’Europa intera.
Potremmo trovare veramente nuove motivazioni per il Paese proprio a partire da quello che viene considerato una debolezza, l’Europa. Perché la comunità europea che noi vogliamo è meno burocratica e più comunitaria, solidale e accogliente. Proprio come ha avuto modo di dire il Presidente della Repubblica Mattarella. Abbiamo costruito gli europei adesso costruiamo l’Europa.
Contro i populismi, contro chi critica tutto ma anche contro chi dice che l’Europa va bene così. No, l'Europa deve cambiare e assieme si può sia cambiare l’Europa che cambiare ulteriormente l’Italia. Occorre un PD unito che sia sempre più il motore politico trainante e con Matteo Renzi ce la possiamo fare. In cammino, assieme e uniti!

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