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Nuova sede Ats di Milano

Written by Sara Valmaggi.

Sara ValmaggiSpreco di risorse, criticità e incertezze nel trasferimento dei servizi. E’ quanto emerso oggi in Commissione Sanità dalla risposta dell’assessore al Welfare, Gallera a un’interrogazione sulla nuova sede dell’ATS di Milano, di cui sono prima firmataria. La storia inizia da lontano, a partire dal 2011, quando a Infrastrutture lombarde è stato commissionato uno studio di fattibilità per il trasferimento della sede Asl di corso Italia 19 all’ex ospedale psichiatrico Pini di via Ippocrate. Nel 2014, senza che fosse ancora individuata una sede, l’Asl ha venduto per 25 milioni di euro la sede di Corso Italia 19 e via Sassi alla Cassa Depositi e Prestiti, che nel 2015 l’ha rivenduta per 38 milioni di euro.
La mancata individuazione di una nuova sede ha comportato fino ad oggi il pagamento di un affitto di 4 milioni e 25 mila euro e la previsione per il 2018 e 2019 di altre 2 milioni.
Uno spreco di risorse, frutto della totale mancanza di strategia. Lo stesso assessore Gallera nell’illustrare l’iter di trasferimento, ha ammesso diverse criticità nella vicenda. La giunta regionale, infatti, nel 2015 aveva approvato una convenzione con Infrastrutture lombarde per il ricollocamento della nuova sede in Viale Jenner, nell’area dell’ex Ospedale per le malattie infettive, ma solo nel 2016 si era resa conto che i costi per la ristrutturazione e la bonifica sarebbero stati troppo elevati e per di più che la proprietà del sito non era a totale disposizione della Asl stessa. Successivamente quindi aveva deciso di utilizzare la sede di via Conca del naviglio di proprietà dell’attuale Ats. Un percorso frutto di moltissimi errori dunque, che hanno portato a un dispendio enorme di risorse pubbliche. Stupisce, inoltre, il fatto che l’assessore abbia addossato la responsabilità dell’operazione ad Asl e Infrastrutture lombarde, quando esistono più delibere di giunta che comprovano l’assoluta responsabilità e consapevolezza della Regione in tutta la vicenda. Gli attuali vertici regionali dovrebbero preoccuparsi, anche con atti formali, del prefigurarsi di un possibile danno all’erario. Per questo non ci fermeremo e continueremo a chiedere conto anche di quanto è stato speso per le ipotesi progettuali precedenti.
Rispetto allo spostamento dei servizi che l’individuazione della sede di via Conca dei Navigli 45 comporterà, sono emerse serie criticità. Anzitutto lo spostamento del Sert 2 in via Gola, ossia fuori dal territorio di riferimento e in un’area di degrado sociale ci pare inappropriata. Gallera si è detto disposto ad aprire un confronto con il Comune di Milano per la sua ricollocazione, purchè ci sia un accordo non oneroso con palazzo Marino. Anche questo non è accettabile: è la Regione a doversi far carico dei costi di gestione degli interventi di propria competenza. Auspichiamo quindi che il servizio per le dipendenze rimanga nella sede di via Conca del naviglio, una volta ristrutturata.
Per quanto concerne i servizi consultoriali ci preoccupa il fatto che l’assessore ha confermato che le due sedi sarananno accorpate in un unico spazio al Policlinico, il che comporterebbe il dimezzamento del numero di consultori sul territorio.

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