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Nuove regole per i magistrati in politica

Written by Ezio Casati.

Ezio CasatiLa proposta di legge, approvata alla Camera dei Deputati, ora al vaglio del Senato, interviene sulla candidabilità, eleggibilità e ricollocamento dei magistrati che abbiano ricoperto incarichi politici. Il provvedimento, votato solo dalla maggioranza la scorsa settimana (M5S, Lega e Forza Italia non hanno partecipato al voto), è fondato sulla convinzione che le istituzioni rappresentative hanno bisogno di tutte le competenze, senza escluderne nessuna, compresi i magistrati (che nell’attuale Parlamento sono in tutto nove, di cui quattro in pensione).
Data però la funzione giudiziaria che svolgono, una funzione sensibile e costituzionalmente rilevante, occorre che vengano garantiti ai cittadini principi di autentica indipendenza e terzietà. Così sono stati rafforzati i criteri già esistenti: innanzitutto è stata ampliata la platea delle cariche elettive, che vanno ora dagli enti locali fino al Parlamento europeo; è stato poi alzato a 6 mesi (per candidarsi) e a 5 anni (dopo il rientro) il periodo nel quale il magistrato, per potersi candidare, non deve aver prestato servizio nel territorio di riferimento della circoscrizione elettorale.
L'aspettativa è obbligatoria per l'intero periodo di svolgimento del mandato o dell'incarico di governo sia nazionale che regionale o locale e comporta il collocamento fuori ruolo del magistrato. I magistrati in aspettativa conservano il trattamento economico in godimento, senza possibilità di cumulo con l'indennità corrisposta in ragione della carica e possono scegliere per la corresponsione della sola indennità di carica. Il periodo trascorso in aspettativa è computato a tutti gli effetti ai fini pensionistici e dell'anzianità di servizio.
Infine: sono "incandidabili” i magistrati che prestano servizio, o lo hanno prestato nei cinque anni precedenti la data di accettazione della candidatura, presso sedi o uffici giudiziari con competenza ricadente, in tutto o in parte, nel territorio della regione compresa, in tutto o in parte, nella circoscrizione elettorale e chi viola norme perde due anni di anzianità.

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