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Mazowiecki è morto: se ne va un padre dell'Europa

Written by Matteo Cazzulani.

SMatteo Cazzulani Il primo Premier della Polonia post-comunista è stato l'artefice del passaggio dell'Europa Centrale all'Economia di Mercato. Di orientamento cristiano-democratico, Mazowiecki è stato anche uno dei più attivi esponenti del dissenso democratico e cattolico.
Dissidente, attivista per i Diritti Umani, e cristiano-democratico attento al sociale. Lunedì, 28 Ottobre, è morto Tadeusz Mazowiecki: primo Premier della Polonia post-comunista dal 1989 al 1990 a cui si deve l'evoluzione dell'Europa Centrale dal comunismo al libero mercato.
Mazowiecki, assieme al suo ministro dell'Economia, Leszek Balcerowicz, è infatti noto per la Terapia Shock: progetto di riforme dell'economia che, in poco tempo, ha portato la Polonia ad adottare un'efficiente economia di mercato rispettosa della libera concorrenza e del diritto al lavoro.
In poco tempo, Mazowiecki è riuscito a rinegoziare l'astronomico debito estero lasciato dalla Polonia sovietica, e a porre fine al sistematico finanziamento del budget statale -che a sua volta foraggiava le imprese poco redditizie- da parte della Banca Nazionale Polacca. Nel contempo, la Terapia Shock ha introdotto garanzie per i lavoratori assunti e tutele per chi perdeva il posto di lavoro.
La ricetta di Mazowiecki ha pagato: dopo una prima inflazione, ed un immediato incremento della disoccupazione, solo due anni più tardi hanno consentito alla Polonia di raggiungere finalmente la stabilizzazione economica ed occupazionale e, successivamente, un graduale sviluppo del Paese, durato fino ad oggi.
Oltre che attento economista, Mazowiecki è stato anche un dissidente proveniente dall'ambito del cattolicesimo polacco che ha poi aderito agli scioperi contro il regime sovietico organizzati a Danzica dal sindacato autonomo Solidarnosc.
Internato in alcuni campi di prigionia da parte del Regime sovietico, Mazowiecki ha poi partecipato alla Tavola Rotonda che, nel 1989, ha permesso la formazione di un Governo guidato dal dissenso democratico, che il Leader di Solidarnosc, Lech Walesa, ha deciso di affidare proprio a Mazowiecki.

Srebrenica e i Diritti Umani
Un altro aspetto importante di Mazowiecki è legato all'impegno per il rispetto dei Diritti Umani come inviato speciale dell'ONU nei Balcani: ruolo che ha saputo abilmente lasciare in segno di protesta nei confronti della scarsa attenzione prestata dalle Grandi Potenze dinnanzi all'eccidio di Srebrenica, perpetrato dall'esercito serbo nei confronti di alcune migliaia di mussulmani bosniaci.
L'esperienza balcanica è strettamente legata con una famosa intervista rilasciata nel 1976 alla Frankfurter Allgemeigne Zeitung in cui, da dissidente, ha invitato con coraggio il Governo Sovietico a rispettare Diritti Umani, Libertà ed autonomia delle organizzazioni sindacali, tra cui Solidarnosc.

Un padre del pensiero cristiano-democratico attento al sociale
Mazowiecki è stato anche un importante elaboratore della dottrina politica cristiano-democratica che, in un Paese tradizionalmente conservatore come la Polonia, ha saputo aprire a contributi provenienti da sinistra.
Terminata l'esperienza governativa, e perse le Elezioni Presidenziali proprio contro Walesa nel 1990, Mazowiecki, nello stesso anno, ha fondato prima l'Unione Democratica e, dopo la fusione con il Congresso Liberal-Democratico, è stato Capo dell'Unione della Libertà: forza politica di centrista che ha appoggiato il Governo di centrodestra guidato dal Leader dell'Azione Elettorale Solidarnosc, Jerzy Buzek -poi Presidente del Parlamento Europeo dal 2009 al 2012.
Nel 2005, Mazowiecki è stato tra i fondatori del Partito Democratico polacco: forza partitica guidata dall'ex-dissidente Bronislaw Germek -già Ministro degli Esteri per conto dell'Unione della Libertà dal 1999 al 2001- che si è prefissa lo scopo di aprire l'Unione delle Libertà a politici provenienti da sinistra, e di unire così la tradizione cristiano-democratica con la socialdemocrazia postcomunista.
Mazowiecki è una figura che ha segnato profondamente la politica europea. Grazie a lui non si deve 'solamente' l'ingresso nell'UE della Polonia - e degli altri Paesi dell'Europa Centrale: che dai polacchi hanno tratto ispirazione - ma anche un esempio di amore per la democrazia e di attenzione per i Diritti Umani: due principi su cui proprio l'Unione Europea è stata costruita dopo secoli di odi e divisioni.