Riforma è garanzia della stabilità

"Quando si arriva al punto che un leader come Grillo chiede ai suoi di 'non votare con il cervello', se no votano Sì, siamo già oltre ogni immaginazione. Io chiedo, invece, agli italiani un Sì di testa, un Sì di cuore". "Se vince il Sì - prosegue - l'Italia è più forte, se vinciamo possiamo dare le carte in Europa. Se vince il No, il rischio salto nel buio è sotto gli occhi di tutti" Il premier parla della campagna elettorale come di "un'esperienza davvero molto bella. Abbiamo discusso, parlato, dibattuto ovunque. La Costituzione è entrata nella vita quotidiana e io ne sono felice", dichiara. In merito ai toni della campagna, "rispondo di me, non di Grillo. Lui ha usato parole durissime: scrofa ferita, serial killer, menomato morale. Lui annuncia denunce proprio nelle ore in cui i suoi deputati sfilano nei palazzi di giustizia avvalendosi della facoltà di non rispondere".
Per Renzi, intervistato anche dal Foglio, "gli elettori di destra che ricordano il Berlusconi del 1995 non potranno che votare Sì a questa riforma". Quella riforma "era più complicata. C'erano i poteri del premier, una visione del federalismo diversa, un eccesso di competenze al Senato. Ecco perché io ho votato No". Nel caso di vittoria del Sì, aggiunge, le tre priorità dell'Italia nell'agenda europea da lunedì prossimo sarebbero "immigrazione, crescita, innovazione". Su quest'ultima "il tema è come conciliare in modo di verso e strategico le città, le università, la digitalizzazione in un progetto capace di attrarre talento e costruire nuovi posti di lavoro. In questo senso - conclude - Milano può diventare la città più attrattiva d'Europa".