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No a un unico Comitato Etico per la sperimentazione clinica

Written by Emilia De Biasi.

Emilia De Biasi Un unico Comitato Etico Nazionale per la sperimentazione clinica al posto dei Comitati etici territoriali "non va assolutamente bene". Lo dice Emilia De Biasi Presidente Commissione Igiene e Sanità, che è intervenuta al Convegno "Sperimentazione clinica di medicinali e comitati etici: quale futuro? Regolamento (UE) n. 536/2014" nella Sala del Koch del Senato. "Noi- sottolinea De Biasi- abbiamo bisogno di valorizzare i territori. La mia idea è che il numero dei Comitati etici venga deciso dalle Regioni sulla base del numero di Asl che ciascuna Regione deciderà di avere in base alla riorganizzazione che è dettata dal Patto della Salute.
Questo- continua- è dovuto a istituzioni di prossimità come le Regioni che hanno la necessità di far crescere la ricerca, la sperimentazione nel campo farmacologico ma anche di avere dei punti di riferimento istituzionali certi. Quindi penso che rispetto ai circa cento Comitati che ci sono nel nostro Paese non ci sarà un abbassamento radicale. Non c'è ancora una decisione o una proposta da parte del governo o delle Regioni. E' una pista di lavoro che la Commissione del Senato aprirà". La presidente della commissione Sanità del Senato sottolinea che "quando parliamo di farmaco parliamo ovviamente della possibilità di curare le persone e quindi è un tema che ha a che fare naturalmente con l'etica in una relazione fra scienza, etica e mercato che non è sempre semplice. Il regolamento europeo ha una grande forza anche perché cerca di armonizzare non solo il numero dei Comitati ma soprattutto di armonizzare le finalità e le metodologie di lavoro dei Comitati nella ricerca farmacologica. Io aggiungerei una piccola clausola: che già che ci siamo nella armonizzazione cerchiamo anche di trovare un luogo europeo per l'armonizzazione del prezzo dei medicinali perché anche questo è un tema etico e anche questo è un obbligo che noi dobbiamo alle tante persone che vivono una condizione di difficoltà con malattie molto importanti". Infine De Biasi sottolinea la necessità "della terzietà, dell'indipendenza e dell'assenza di conflitti di interessi all'interno dei Comitati".

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