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I risultati elettorali

Written by Franco Mirabelli.

Franco MirabelliIntervento a TgCom24 (video).
È evidente che queste elezioni avrebbero potuto andare meglio e non siamo soddisfatti di alcuni risultati. Per dare un giudizio esaustivo, comunque, dovremo aspettare i ballottaggi perché questo determinerà di molto la lettura politica complessiva di questa fase.
A mio avviso era normale che si arrivasse al ballottaggio nella stragrande maggioranza dei grandi Comuni, in quanto, ormai, siamo in un sistema tripolare.
Ci sono molti luoghi in cui il PD e il centrosinistra hanno lavorato bene e si sono ottenuti buoni risultati.
Il dato di Roma, che viene presentato come un successo di M5S, invece, dal mio punto di vista, è un risultato importante perché non era affatto scontato che Giachetti arrivasse al ballottaggio con il PD uscito dalla vicenda della sfiducia a Marino, dalle difficoltà del partito e dalla necessità di ricostruire.
In queste due settimane, i candidati a sindaco al Comune di Roma avranno la possibilità di confrontarsi sulle proposte per la città e, se Giachetti dovesse vincere non sarà certamente perché si spostano la destra o la sinistra ma sarà perché riuscirà a convincere i cittadini di essere meglio non come rappresentante politico ma come rappresentante di Roma e come amministratore, pur senza cancellare i problemi che ha il PD locale.
Sicuramente, come ha detto Renzi, il PD ha dei problemi, soprattutto in alcune realtà del Sud. La vicenda di Napoli, ad esempio, è stata gestita da un partito che ha molti problemi e, giustamente, andrà commissariato.
Non vedo, però, tutti i fallimenti che cercano di attribuire al PD.
Oltretutto, mettendo insieme i dati, a me risulta che M5S, rispetto alle scorse comunali e alle scorse europee, ha avuto una notevole contrazione. Non sottovaluto il risultato di Torino e Roma ma nel resto d’Italia non mi pare che M5S abbia sfondato. Su Napoli e Roma ci sono dei dati che evidenziano problemi e crisi profondissime che non possono cambiare qualunque sia il risultato dei ballottaggi. Ci sono, però, anche altre grandi città in cui si vota come Milano, Bologna, Torino, Trieste e il segno politico complessivo sarà determinato da tutti i risultati.
Anche la valutazione su come sono andate le singole forze politiche non può essere centrato solo su un Comune.
A Milano, M5S ha il 10% per cui non si può parlare di uno sfondamento.
Ci sono, quindi, vicende locali che vanno affrontate ma, per capire che segno si determinerà, bisognerà guardare il risultato dei ballottaggi.
Allo stesso modo, però, un risultato complessivo positivo dei ballottaggi non cancellerebbe la vicenda di Napoli.
Personalmente faccio il commissario provinciale del PD a Caserta e nei grandi Comuni in cui si va al ballottaggio, compresa la città di Caserta, il centrosinistra è davanti in modo consistente, quindi, anche al Sud ci sono risultati positivi per il PD. Forse a Caserta si è intervenuti per tempo mentre a Napoli no.
Su Milano, il dato politico evidente è che il centrodestra è stato in grado di costruire un’unità in una città che per moltissimi anni è stata governata dal centrodestra stesso con percentuali molto significative. Questa unità ha prodotto anche una rappresentanza come quella di Parisi che ha saputo finora rappresentare quella coalizione e questo ha consentito di arrivare un buon risultato.
I flussi, comunque, dicono che Sala ha ottenuto almeno il 10% di voti da parte di persone che la volta precedente avevano votato il centrodestra.
Ci sono poi anche altre questioni da tenere conto: questa unità del centrodestra milanese ha richiamato dall’astensionismo anche una parte di elettorato. Nelle periferie c’è poi una situazione sociale che ha alimentato anche un voto di protesta che, a Milano, non è stato rappresentato da M5S.
Personalmente, però, penso che Milano non voglia ritornare al centrodestra. Era scontato che si andasse al ballottaggio ma a questo punto ci sono le forze che sono state protagoniste anche della stagione di Pisapia che non hanno votato Sala in questa tornata e che non credo vogliano tornare indietro alle giunte precedenti e credo che ci penseranno quando dovranno tornare al voto.
La coalizione che sostiene Beppe Sala ha una continuità con questi ultimi cinque anni della giunta Pisapia, pur investendo sul futuro e, difficilmente, chi prima ha sostenuto Pisapia in questi anni improvvisamente può scegliere di non votare per Sala al ballottaggio.

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