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Mattarella ha ristabilito la storia

Written by Giuseppe Sala, Elly Schlein.

Articolo di Repubblica.

"Certe cose se si sentono bisogna dirle ad alta voce, mettendoci la faccia. Meloni in alcune occasioni pubblicamente ha mostrato una faccia decisa, ha urlato certe parole e certi slogan e quello che dovrebbe fare è mettere la faccia e dire con chiarezza e in maniera definitiva: 'siamo antifascisti'", ha detto Sala prima della partenza del corteo. "Però se sono così io credo sia anche inutile continuare con questo balletto. L'importante è che noi lo sentiamo e spero che Milano continui a sentire questo spirito - ha concluso -. Andiamo avanti e per noi quella della Liberazione è una festa".
Poi, dal palco, ha detto tra gli applausi: "L'altro giorno ho visto un grande uomo camminare sui sentieri infami di Auschwitz, ho visto il suo sguardo duro e commosso e le sue parole, era Sergio Mattarella. Questo grande padre per noi ha ristabilito la storia". "Dobbiamo fare memoria perché lo vediamo bene cosa succede a non vigilare - ha aggiunto -, lo abbiamo visto a Capitol Hill e Brasilia e a Bucha, prende corpo un orrore che dice, basta con i diritti civili e politici, basta con la scienza, con l'amore. Questo in poche parole è il sogno delle destre estreme, basta con il progresso, guardiamo indietro e ne approfittiamo per riscrivere la storia". "Noi che siamo in questa piazza lo sappiamo bene cosa ha in mente chi fomenta l'odio e la violenza e noi tutti a questo autoritarismo diciamo ancora una volta no", ha concluso.

E' arrivata tra gli applausi e con un fazzoletto rosso al collo la segretaria del Pd Elly Schlein accompagnata da Pierfrancesco Majorino. "È un giorno in cui chi fa politica credo debba anche non solo onorare quella memoria e quel sacrificio, ma anche proiettarlo nel presente per il futuro", ha detto dal palco. "La paura di futuro oggi assume vesti nuove e chiama noi nelle istituzioni, in politica, nel paese a un impegno quotidiano per realizzare pienamente quei valori e quei principi costituzionali che ancora, purtroppo, non sono pienamente attuati. Ci concentreremo ogni giorno, non soltanto in questa bella festa di liberazione, ma ogni giorno per portare avanti la battaglia per il diritto alla salute delle persone, per il diritto allo studio di tutti i bambini in questo paese, per il diritto al lavoro dignitoso e di qualità".
Un impegno "quotidiano per contrastare le diseguaglianze per realizzare pienamente quei principi costituzionali per cui qualcuno ha dato la vita" aggiunge Schlein che parla di una "Bella manifestazione molto partecipata qui a Milano. La festa della Liberazione è il giorno in cui dobbiamo onorare la memoria dei tanti che hanno sacrificato la loro vita per poter costruire la nostra libertà, per poter dar vita grazie alla resistenza antifascista a quella che oggi è la nostra Repubblica, un giorno in cui dobbiamo solo ricordare e non dare per scontato la Costituzione con i suoi principi e i suoi valori di libertà".

Articolo della Stampa.

«Non voglio essere critico ad ogni costo ma certe cose se si sentono bisogna dirle ad alta voce, mettendoci la faccia. La Meloni in alcune occasioni pubblicamente ha mostrato una faccia decisa, ha urlato certe parole e certi slogan e quello che dovrebbe fare è mettere la faccia e dire con chiarezza e in maniera definitiva: “siamo antifascisti”». Lo afferma il sindaco di Milano Giuseppe Sala in prima fila alla manifestazione per celebrare quel 25 aprile che liberò il Paese dal nazifascismo.
Il primo cittadino non crede possibile che il 25 aprile possa essere festeggiato da tutti: «Mi sembra difficile perché bisogna crederci 365 giorni all'anno prendendo le distanze da quelli che si considerano ancora eredi del fascismo, ce ne sono ancora parecchi in Italia. L'importante è che noi lo sentiamo e spero che Milano continui a sentire questo spirito. Andiamo avanti e per noi quella della Liberazione è una festa».
Il corteo nella città medaglia d'oro della Resistenza, è partito poco dopo le due e mezza. In piazza sfilano decine di migliaia di persone. Subito dietro la banda, che scandisce la marcia a ritmo di musica, Sala sfila con la compagna Chiara Bazoli, che tiene in mano un papavero rosso. «L'altro giorno ho visto un grande uomo camminare sui sentieri infami di Auschwitz – continua il primo cittadino – ho visto il suo sguardo duro e commosso e le sue parole, era Sergio Mattarella. Questo grande padre per noi ha ristabilito la storia». «Dobbiamo fare memoria – ha aggiunto – perché lo vediamo bene cosa succede a non vigilare. Lo abbiamo visto a Capitol Hill e Brasilia e a Bucha, prende corpo un orrore che dice, basta con i diritti civili e politici, basta con la scienza, con l'amore. Questo in poche parole è il sogno delle destre estreme, basta con il progresso, guardiamo indietro e ne approfittiamo per riscrivere la storia». «Noi che siamo in questa piazza lo sappiamo bene cosa ha in mente chi fomenta l'odio e la violenza e noi tutti a questo autoritarismo diciamo ancora una volta no», ha concluso.

Nella parte di corteo dove sfila il Pd, la segretaria del Pd Elly Schlein, che è andata subito a salutare con un abbraccio il sindaco Sala, insieme a lei, tra gli altri, la deputata Silvia Roggiani vicino anche Emanuele Fiano, figlio di Nedo, ebreo deportato ad Auschwitz. Schlein, applaudita e acclamata protagonista del corteo, parla di «manifestazione bella e molto partecipata». Alle domande dei giornalisti su Giorgia Meloni, la segretaria del Pd preferisce rispondere ricordando il senso di questa giornata: «È il giorno in cui dobbiamo onorare la memoria dei tanti che hanno sacrificato fino alla loro vita per poter costruire la nostra libertà, per poter dar vita grazie alla resistenza antifascista a quella che oggi è la Costituzione della nostra Repubblica. È un giorno in cui dobbiamo solo ricordare e non dare per scontato questa Costituzione suoi principi e i suoi valori di libertà».
«Quella paura di futuro che c'era nel regime oggi assume veste nuova e chiama noi tutti delle istituzioni in politica a un impegno quotidiano per realizzare pienamente i valori e i principi costituzionali che ancora non sono pienamente attuati» ha aggiunto Schlein sottolineando che «noi ci concentreremo ogni giorno per portare avanti la battaglia per il diritto alla salute, allo studio e per un lavoro dignitoso. Queste sono le cose che oggi rischiano di minacciare il futuro delle nuove generazioni». La memoria «che oggi onoriamo – ha concluso – diventi un impegno quotidiano per contrastare le diseguaglianze». «Siamo 100 mila»: è la stima finale del presidente dell'Anpi Milano, Roberto Cenati, sui partecipanti al corteo nazionale del 25 aprile.