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L'accoglienza dei migranti

Written by Giuseppe Delfrate .

Giuseppe Delfrate In merito alle problematiche riguardanti i profughi che approdano sulle coste siciliane vorrei che la ragionevolezza prevalesse sull’emozione e sulla paura. In ogni caso, come membri della società umana, dobbiamo porre fine a tanta cattiveria, pure nel linguaggio, verso gli immigrati in genere.
Affermare e scrivere sui giornali che deve intervenire l’ONU creando campi profughi in Libia è una grossa ipocrisia.
Lo sforzo che ci è richiesto è quello di far emergere e lievitare sentimenti e scelte consoni ad una civiltà millenaria che ci appartiene, anche grazie all’insegnamento cristiano.
Al tempo stesso urge che la politica estera degli Stati democratici si attivi per rimuovere le cause che spingono molti migranti a rischiare la vita pur di fuggire dalle loro terre di origine.
Dobbiamo, pure, riconoscere che nei decenni appena trascorsi si è fatto poco o nulla - anche all'interno delle nostre comunità locali - per favorire momenti di incontro e di scambio culturale e sociale, nonché di esperienze religiose, con i vari gruppi di immigrati che nel frattempo venivano ad abitare fra noi, nei nostri comuni lombardi, veneti o altri.
La mancanza di confronto ha impedito di mettere a nudo alcuni sentimenti di paura che sfociano ben presto in ostilità e livore, come è avvenuto anche recentemente.
Ben sappiamo che la massiccia presenza di cittadini provenienti da altre nazionalità ci ha permesso di colmare il nostro pesante deficit demografico, e pure occupazionale in diversi settori di lavoro pesante.
Attualmente, l'arrivo di qualche decina di profughi nei vari Comuni non modifica il contesto generale, che comprende pure i molti immigrati già regolarmente presenti, e che vanno resi corresponsabili nell’accoglienza, avviando – nelle comunità – un ampio confronto e dialogo riguardo alla realtà in cui vivono molti popoli nel Sud del mondo, nonché l’interesse degli Stati europei a favorire la distensione e la pace nel continente africano, permettendo, altresì, gli scambi commerciali.
Come sempre, nei momenti difficili non giova a nessuna comunità tentare di allontanare i problemi ma dimostrare le proprie capacità nel ricercare le migliori soluzioni, che favoriscano l’aumento - anche in prospettiva - del bene comune e della pace sociale.
Il resto è soltanto miopia e strumentalizzazione politica che non giova a nessuno, meno ancora per rendere testimonianza all'Amore e alla Verità che troviamo nel Vangelo di Cristo.