Non possiamo dividerci
Sarebbe assurdo e andrebbe a distruggere quel grande partito di maggioranza relativa, riformista e di governo, che sta guidando l'Italia e la sta' traghettando fuori dalla crisi. Con PD stiamo realizzando quel Country party - partito della nazione - che anni fa Beniamino Andreatta aveva auspicato come partito di maggioranza e punto di riferimento dell'intero Paese.
Proprio quando il Partito Democratico incomincia a consolidarsi, non solo in termini di consenso, ma anche di proposte politiche e culturali, andando a profilarsi come un partito interclassista, privo di vecchie incrostazioni ideologiche, radicato e impegnato nel territorio, vorremmo dividerlo?
Dobbiamo dialogare e trovare le migliori soluzioni nell'interesse del Paese, assumendoci però le nostre responsabilità. Guardare meno all'ombelico del partito e più verso i problemi reali degli italiani. Occorre però richiamare ad un maggiore senso di responsabilità e rispetto verso le linee di partito decise democraticamente. E' possibile che alcuni colleghi del Pd non votino la fiducia e, allineandosi alle opposizioni, pongano a rischio il governo? A mio avviso no.
Tutte le riflessioni, in questo momento, sono utili a patto che il Pd si concentri sulla grande responsabilità affidatagli dalle famiglie e dai cittadini italiani. La guida e la modernizzazione dell'Italia.
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