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WeMi: il welfare arriva nei municipi

Written by La Stampa.

Articolo pubblicato da La Stampa.

Vuoi finalmente imparare a usare lo smartphone e non hai il classico nipote nativo digitale che te lo insegna? Vuoi poter rispondere al telefono senza la paura di cadere vittima di una truffa online? Vuoi provare a cimentarti con la recitazione? Sei alla ricerca di qualcuno che aiuti il tuo pargolo a fare i compiti senza svenarti con costose ripetizioni? Vuoi imparare a gestire piccole frustrazioni, difficoltà e imprevisti quotidiani? Si può: con WeMi. E a costi davvero ridotti e adatti alle tasche di tutti, avendo a disposizione professionisti “garantiti” dal luogo stesso che li ospita.
Quelle elencate sono solo alcune delle attività promosse a partire da questo autunno dall’assessorato al Welfare del Comune di Milano e ospitate negli spazi WeMi. Per esempio: a Quarto Oggiaro c’è un programma di contrasto alla dispersione scolastica, a Niguarda una scuola di musica e laboratori di stampa 3D; il Municipio 4 di sedi ne ha addirittura tre (in via Cuccagna, via Piazzetta e Monte Oliveto) e si fa bookcrossing con i bambini, corsi di yoga, mindfulness e teatro. E così via per ognuno dei Municipi milanesi.
Questo perché ognuno ha il suo spazio WeMi (quasi tutti più di uno, in realtà), che è un vero e proprio centro servizi e della socialità, decentrato e polivalente: ci puoi trovare i corsi di cui sopra ma anche un esperto che ti aiuti a risolvere problemi di bollette, a fare lo Spid (questo sconosciuto) o la domanda di sostegno al reddito; partecipare a uno degli appuntamenti di Bookcity o quando chiudono le scuole iscrivere i bambini a campus invernali e attività estive.
È una rete, quella di WeMi, che il Comune ha creato e sviluppato in questi ultimi anni e che è gradualmente cresciuta: nato nel 2017, tra avvio e pandemia, è da questo autunno che è entrato a pieno regime proprio ospitando queste attività “collaterali”.
WeMi è però anche una piattaforma: e allora aggrega l’offerta di servizi di welfare erogati dal Comune ma anche da una rete di associazioni, cooperative e imprese sociali del Terzo settore che operano sul territorio: il numero delle opportunità a questo punto si amplia esponenzialmente. Ci trovi attività per gli under 18, una rete di riferimenti per trovare colf, badanti e tate (e viceversa offrirti per questi lavori), scoprire chi propone attività artistiche calibrate per ogni età, attività sportive e culturali, servizi domiciliari e per l’inclusione dei nuovi italiani.
«WeMi – ha dichiarato l’assessore al Welfare e Salute Lamberto Bertolé – è uno strumento contemporaneo che aiuta a ricomporre in un “luogo” unico un’offerta che appare molto frammentata, allargando nel contempo le risposte a disposizione dei cittadini. Con la preziosa collaborazione del Terzo settore che gestisce gli spazi e completa l’offerta dei servizi sul portale, puntiamo a creare una rete di punti fisici sempre più diffusa sul territorio e una piattaforma digitale sempre più completa per la costruzione di un welfare che sia sempre di più per tutti e di tutti».