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Direttori di distretto scelti prima dei bandi?

Written by Carlo Borghetti.

Tutto deciso a giugno, anche se il bando è stato emanato ad agosto. Questo quanto accaduto per la nomina del direttore di distretto del Municipio 9 Niguarda, a Milano, e denunciato oggi in una conferenza stampa dalla consigliera regionale Carmela Rozza e dal vicepresidente del consiglio regionale Carlo Borghetti, entrambi Pd.
La vicenda ha inizio quando la Direzione generale welfare emana una circolare che indica i criteri da seguire nella procedura di nomina dei direttori di distretto, figure previste dalla legge di riforma della sanità.
La circolare non specifica le discipline di azione, aprendo di fatto anche ai dirigenti amministrativi, contrastando così la legge che prevedeva i distretti come luogo centrale di gestione della sanità territoriale e che per questo richiedevano una figura di dirigente sanitario capace di valutazioni mediche. Questo accadeva dopo che in una riunione del dipartimento gestionale dei servizi territoriali di Niguarda il 17 giugno scorso, come si legge nel verbale, si comunicava che il direttore di distretto sarebbe stata la dottoressa Ornella Casati. Una nomina quindi decisa addirittura prima dell’emanazione dell’avviso di affido dell’incarico che arriva solo il 5 agosto. Il successivo 28 settembre la dottoressa Casati è nominata, scelta tra una rosa di tre candidati, direttore di distretto.
Fatti gravissimi, confermati dai documenti, sui quali oggi i consiglieri dem hanno inviato una segnalazione all’Orac, (Organismo regionale per le attività di controllo) chiedendo la verifica delle procedure seguite. “La nomina di Niguarda- spiega Rozza- potrebbe essere solo la punta dell’iceberg. Il rischio che avevamo già denunciato in aula il settembre scorso con un’interrogazione a cui la giunta non aveva dato alcuna risposta nel merito, è che la nomina dei direttori di distretto in troppi casi non segua criteri di merito e competenza, ma solo di spartizione dei posti. Il fatto stesso che sia consentito nominare un dirigente con un curriculum amministrativo sembra fatto su misura per sistemare, come accade spesso a fine legislatura, gli amici che rischiano di rimanere senza un ruolo, con buona pace delle competenze necessarie a dirigere davvero un distretto sanitario. Questo è’ gravissimo, perché mina la qualità della sanità lombarda che è basata sulla professionalità dei suoi operatori, che si trovano umiliati e messi da parte dopo due anni di lotta durissima alla pandemia”.
“Come rappresentanti delle istituzioni eletti dai cittadini- conclude Borghetti- era nostro dovere, ricevute queste notizie, segnalarle, esplicando il ruolo di indirizzo e controllo a cui siamo stati chiamati. Il merito nella selezione delle posizioni apicali del sistema sanitario dovrebbe essere il criterio centrale per rispetto di chi ogni giorno vi lavora con fatica”.

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