Il riordino della Protezione Civile

Ad oggi si stimano danni per 240 miliardi di euro.
Dal terremoto del Friuli nel 1976 ad oggi il sistema di Protezione civile, articolato in un complesso sistema centrale e locale, ha mostrato nelle emergenze i suoi migliori aspetti. Gli interventi seguiti ai disastri, dobbiamo riconoscerlo, sono stati positivi e bene organizzati; eppure dobbiamo fare ulteriori passi. Dobbiamo migliorarci nella prevenzione dei rischi, educare i cittadini, coordinare meglio il volontariato...dare insomma al sistema di Protezione civile una semplificazione ed una migliore organizzazione.
L'intervento normativo, che a deleghe ultimate si configurerà come una legge quadro, s'inserisce nella più generale riorganizzazione dello Stato, delle Regioni e degli enti locali riguardanti la revisione del Titolo V della parte II della Costituzione.
Con la delega si procede a riordinare quindi il quadro di riferimento, semplificandolo e rendendolo più chiaro ed efficace, ricercando la maggior coerenza possibile tra gli strumenti nazionali e regionali, garantendo certezza e omogeneità nelle risposte concrete date alle comunità colpite, valorizzando l'indispensabile apporto del volontariato organizzato e del sistema pubblico della protezione civile, mantenendo gli standard di eccellenza riconosciuti al nostro Paese in tutta Europa.
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