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Villetta confiscata a Buccinasco ma il boss incassa l'affitto. Salvini dov'è?

Scritto da Franco Mirabelli.

Franco Mirabelli "Una villetta confiscata dallo Stato alla 'ndrangheta risulta locata ad una coppia che paga l'affitto al figlio del boss. Succede a Buccinasco, il comune alle porte di Milano purtroppo noto per l'insediamento della criminalità organizzata di origine calabrese. Il competente ministro dell'Interno Salvini, sempre occupato da altro, cosa intende fare?".
Lo dice il senatore Franco Mirabelli, vicepresidente dei senatori Pd e capogruppo nella commissione Antimafia, eletto a Milano.
"La villetta - spiega Mirabelli - fa parte dei beni confiscati nel 2013 tra Assago e Buccinasco, Milano, al boss Vincenzo Ippolito, detto Enzino il siciliano.
Il caso è venuto alla luce grazie ai condomini, insospettiti dal debito di 20 mila euro di spese condominiali. Dal giorno della confisca, pare che il figlio del boss abbia continuato ad incassare 900 euro al mese. La gestione dei beni confiscati alle mafie, prevista dal Codice Antimafia, è di competenza dell'Agenzia omonima, controllata dal ministero dell'Interno. Per questo chiediamo al ministro Salvini con un'interrogazione: è a conoscenza del caso? Come è potuto accadere un fatto del genere? Cosa intende fare per rimediare?".

Testo dell’interrogazione:
 
Al Ministro della Interno;

Premesso che:

l'articolo 110 del decreto legislativo 6 giugno 2011, n. 159 recante Codice delle leggi antimafia disciplina l'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, prevedendo che la stessa sia posta sotto la vigilanza del Ministro dell'Interno e che tra i compiti conferiti vi sia l'amministrazione e la destinazione dei beni confiscati, dal provvedimento di confisca emesso dalla corte di appello;

secondo diversi organi di stampa, una villetta sita nel Comune di Buccinasco, sebbene confiscata all'esito dei procedimenti di cui al predetto codice Antimafia, sarebbe comunque rimasta nelle disponibilità del figlio del boss criminale Vincenzo Ippolito, noto come Enzino il siciliano;

Vincenzo Ippolito vanta una lunga carriera criminale alle spalle. Dopo aver iniziato con furti, rapine, gioco d’azzardo e scommesse sui cavalli, negli anni successivi è passato all'attività criminale organizzata legata al traffico internazionale di stupefacenti, stringendo diversi rapporti in Sudamerica e in Spagna;

con i proventi delle predette attività criminali Ippolito ha acquistato negli anni diverse proprietà tra cui due villette a Buccinasco, un appartamento e un'edicola ad Assago intestandole a diversi suoi familiari;

nel 2013 le citate proprietà site nei comuni di Buccinasco e Assago vengono sequestrate e, infine, confiscate secondo le disposizioni di cui al predetto Codice Antimafia. Nonostante la confisca, come riportato dai citati organi di stampa, in una delle villette di Buccinasco avrebbe vissuto una famiglia che, dal 2013, avrebbe versato un canone di locazione pari a 900 euro mensili al figlio di Ippolito, per un totale di circa 80 mila euro;

la vicenda è giunta a conoscenza delle competenti autorità locali a seguito della denuncia di diversi condomini per il mancato pagamento delle spese condominiali, per un ammontare di circa a 20 mila euro;

considerato, inoltre, che:

nel documento di economia e finanza 2019 il Governo vanta importanti interventi apportati in materia di contrasto alla criminalità organizzata, in particolare, evidenzia le modifiche introdotte al funzionamento dell'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati, chiarendo che: "Sono state emanate norme per la semplificazione delle procedure in materia di gestione contabile e di sequestro e confisca dei beni, in modo da migliorarne le potenzialità, (...).Sono inoltre state introdotte norme che permettono all’Agenzia di conseguire una più spiccata autonomia finanziaria, anche attraverso la vendita dei beni oggettivamente inutilizzabili e la gestione degli introiti derivanti dalla messa a reddito degli altri, attivando un circuito virtuoso di valorizzazione dei beni e delle aziende confiscate.";

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa;

quali necessarie e urgenti iniziative il Ministro in indirizzo intenda intraprendere al fine di chiarire le cause e le relative responsabilità dei fatti citati in premessa, anche alla luce del fatto che l'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata è posta, secondo quanto disposto dal Codice Antimafia, sotto la vigilanza del Ministro in indirizzo.

MIRABELLI

Per seguire l'attività del senatore Franco Mirabelli: sito web - pagina facebook

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