Stampa

La bellezza delle cose nascoste

Scritto da Arianna Censi.

Arianna CensiArticolo pubblicato sulla rivista Cooperazione & Solidarietà.

Pur volendo in qualche modo evitare il luogo comune, appare comunque vero che spesso, forse a causa dei nostri ritmi di vita, non ci accorgiamo di ciò che abbiamo intorno. In particolare a volte non notiamo quanta bellezza, quanta storia ci circondi quotidianamente. Quanto ricco di storia e arte sia il territorio metropolitano. Siamo talmente immersi in una bellezza segreta, che fatichiamo a riconoscerla. Uno di questi casi è Palazzo Isimbardi, la sede istituzionale della Città metropolitana di Milano. Quanti sanno che da moltissimi anni apre al pubblico le sue stanze, tra le quali le più antiche risalgono al XVI secolo, per visite guidate gratuite al patrimonio architettonico ed artistico, in particolare, al plafond telero del grande maestro veneziano Giambattista Tiepolo dal titolo “Apoteosi di Angelo della Vecchia nel segno delle virtù”, datato 1750, che riveste il soffitto della ex Sala Giunta sita al primo piano?
Eppure il Palazzo è lì, da oltre cinquecento anni! Palazzo Isimbardi, già dei Conti Taverna, accoglie i visitatori nel suo meraviglioso Cortile d’Onore risalente, in parte, al primo cinquecento, con una preziosa pavimentazione in cotto arricchita da quadrelli in marmo rosa di Candoglia (lo stesso del Duomo di Milano) su cui si affacciano le attigue sale, tra cui spicca la Sala degli Affreschi che ospita opere della scuola del Morazzone risalenti al primo seicento. Il giardino, accessibile dalla Sala degli Affreschi, costruito “all’italiana”, successivamente trasformato parzialmente “all’inglese”, che dimostra la passione botanica degli ultimi proprietari nobili (la famiglia Isimbardi) è delimitato dalla cd. “ala Muzio” del palazzo (dal nome del noto architetto) in stile funzionalista anni ‘30, dalla facciata del Palazzo che si affaccia sul giardino in giallo ocra dell’architetto Tazzini (1835) e confina con Palazzo Diotti (sede della Prefettura) e proprio sul muro di confine tra i due palazzi si vedono gli ingressi del “bunker di Mussolini” risalente al 1943 e, guardando in direzione di via Vivaio, anche la “torre delle sirene”, altro reperto della seconda guerra mondiale datato 1939. Ma a Palazzo Isimbardi, essendo un luogo di lavoro, è anche possibile vedere gli uffici e le postazioni dove ogni giorno lavorano uomini e donne al servizio del territorio metropolitano, compreso l’ufficio del Sindaco metropolitano Giuseppe Sala. Perché il Palazzo è un luogo vivo, che riassume in sé il passato, con la sua storia e le sue bellezze, e il futuro, sotto forma di istanze e progetti (vedi quello sulle Periferie o quelli all’interno del Piano strategico) che quotidianamente vengono “prodotti” dagli uffici. Oggi più che mai, da quando la Città metropolitana è subentrata alla Provincia e ha tra i suoi compiti più importanti, appunto quello di progettare e pianificare innovazione e sviluppo. Tutto questo, quindi, e moltissime altre opere e preziosi cimeli (come una collezione di orologi ottocenteschi) si possono vedere durante la visita a Palazzo Isimbardi. Per chi fosse interessato tutte le informazioni sono al sito www.cittametropolitana. mi.it). Perché le cose belle sono intorno a noi, basta fermarsi un attimo e guardare.

Per seguire l'attività di Arianna Censi: sito web - pagina facebook

Pin It